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Bagno di bosco. L’arte del Camminare. Riflessioni dell’artista e scrittore Roberto Bombassei

  • Roberto Bombassei

La prima cosa che si dice sul camminare è che fa bene alla salute. Ma camminare non è solo questo. Camminare ti dà un senso di libertà. Essendo un’azione lenta, fa dilatare il tempo e gli spazi.bosco pexels brady knoll 6108458

Milan Kundera nel romanzo “La lentezza” scrive che “c’è un legame segreto fra lentezza e memoria, tra velocità e oblio” traducendo poi i suoi esempi con due equazioni di matematica: “Il grado di lentezza è direttamente proporzionale all’intensità della memoria; il grado di velocità è direttamente proporzionale all’intensità dell’oblio”.

Camminare a passo lento produce sensazioni, emozioni e chiarezza.

Il filosofo greco Diogene diceva sempre che “tutto si risolve camminando”.

Socrate se ne andava in giro per Atene ponendo domande a tutti.

Charles Darwin percorreva ogni giorno il suo “percorso del pensiero”, lunghe camminate per pensare.

Albert Einstein, che ho intervistato con la fantasia nel mio libro “E’ un posto amichevole l’universo?”, spariva nei boschi intorno a Princeton e Steve Jobs portava sempre colleghi a passeggiare intorno alla Silicon Valley per sviluppare idee.

Quando si cammina, dopo un po’, si riesce a staccare dai tuoi problemi, dalle tue domande e acquisisci serenità. All’inizio delle vostre camminate avrete un senso di insicurezza perché non sai bene cosa incontrerai. Ma poi, arriva l’istante che ti dimentichi il mondo esterno.

In Giappone, questa esperienza nel camminare e le sensazioni che produce si chiama shinrin-yoku che si traduce “bagno di bosco”.

Come ben scrisse John Muir, “In ogni passeggiata nella natura l’uomo riceve molto di più di ciò che cerca.”roberto bombassei e figlio

Stesso pensiero detto dal leggendario Reinhold Messner che scrisse in uno dei suoi tanti e meravigliosi libri “Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le alte montagne sono per me un sentimento.”

E, per concludere, Papa Francesco, durante l’Omelia celebrata nella Basilica Vaticana nella Solennità dell'Epifania del Signore nel 2014 “La nostra vita è un camminare, illuminati dalle luci che rischiarano la strada, per trovare la pienezza della verità e dell’amore.”

Camminando, passato, presente e futuro non esistono più e si riscopre il piacere di vivere.

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