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Educazione Emotiva in casa. Il Manuale Genitoriale per la Sicurezza Emotiva dei Giovani

L'affettività e i sentimenti non si insegnano a scuola. Si imparano per strada, in famiglia, ovunque”. (Paolo Crepet)

In un'Italia scossa da recenti eventi di violenza e in prossimità della Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne, che si osserva ogni anno il 25 novembre, la necessità di dialogare apertamente con i giovani su questi temi diventa sempre più pressante. In un'intervista esclusiva, ci rivolgiamo ad una rinomata psicologa, Dottoressa Ana Vazic, per esplorare le strategie più efficaci per avvicinare i ragazzi alla complessa tematica della violenza.educazione famiglia ai

La conversazione che segue è tanto un campanello d'allarme quanto una bussola morale; ci svela come, attraverso il potere della comunicazione e dell'educazione, possiamo equipaggiare le giovani generazioni con gli strumenti necessari per comprendere, affrontare e, soprattutto, prevenire la violenza che macchia il tessuto della nostra società.

Per cominciare, come dovremmo avvicinarci al discutere temi difficili come la violenza con i bambini e ragazzi?

L’inizio di ogni dialogo è l’ascolto. Come genitori dobbiamo essere veramente pronti ad ascoltare i nostri figli, senza giudizio o ripercussioni, anche quando ciò che hanno da dire può essere scomodo o preoccupante per noi. È fondamentale stabilire fin dall'inizio che non esistono domande troppo spaventose o tabù. Dobbiamo assicurare ai bambini che è normale provare emozioni come la tristezza o la paura e che siamo qui per ascoltarli e supportarli.

Quindi è una questione di creare il giusto ambiente. Ma come iniziamo effettivamente la conversazione?

Spesso siamo noi adulti a dover iniziare. È utile collegare il tema della violenza a qualcosa che sia già entrato nel loro mondo, come una trama di un film o un libro che conoscono o un evento di attualità come quello di Giulia Cecchettin. Dobbiamo procedere con grande attenzione e innanzitutto fornire un contesto chiaro ma delicato, assicurandoci di presentare i fatti in modo appropriato all'età del ragazzo. È cruciale ascoltare e validare i loro sentimenti, qualsiasi essi siano, ed invitarli a esprimere le loro paure e le loro preoccupazioni.

La violenza è un tema complesso, specialmente quando si parla con i giovani. Quali sono i punti chiave che dovremmo spiegare per aiutarli a comprendere questa tematica?

La violenza è, infatti, una questione intricata e multifaccettata. Per aiutare i giovani a navigare in questo difficile argomento, è importante toccare diversi punti chiave.

Primo, dobbiamo chiarire che la violenza può assumere molte forme - non è solo fisica, ma anche emotiva, verbale, sessuale e digitale. Quando parliamo di violenza, spesso pensiamo a qualcuno che fa del male fisicamente a un'altra persona.

Ma la violenza può anche essere qualcosa che non puoi vedere con gli occhi. Può accadere con le parole, come quando qualcuno dice cose cattive o minacciose, oppure può succedere online, attraverso messaggi o post sui social media che fanno sentire male una persona.

Secondo, è fondamentale parlare delle cause della violenza che sono molteplici e complesse. Spesso si tratta di una combinazione di fattori personali, sociali e ambientali.
A livello personale, la violenza può radicarsi in esperienze traumatiche passate, problemi di salute mentale non trattati, o nella mancanza di competenze nella gestione delle emozioni e nella risoluzione dei conflitti.

Socialmente, la violenza può essere alimentata da disuguaglianze sistemiche, discriminazione, povertà e accesso limitato a risorse educative e occupazionali.
Vi è anche l'influenza dei media e

della cultura popolare che, in alcuni casi, possono normalizzare o glorificare la violenza.
Inoltre, l'ambiente immediato di una persona, come la famiglia, la scuola o il quartiere, può influenzare il suo comportamento. Un ambiente familiare caratterizzato da violenza o abuso, ad esempio, può aumentare il rischio che un individuo diventi a sua volta violento.

In termini di prevenzione, cosa possiamo fare a livello individuale?

Le parti essenziali della prevenzione della violenza sono l'educazione emotiva e la risoluzione dei conflitti .

I genitori possono svolgere un ruolo cruciale nell'insegnare ai ragazzi a gestire le emozioni. Un primo passo è modellare il comportamento: mostrare come si gestiscono le emozioni nella vita quotidiana è più potente di qualsiasi lezione verbale.

Un altro approccio è l'istruzione diretta: insegnare ai ragazzi a riconoscere e nominare le loro emozioni, che è il primo passo per gestirle. Può essere utile anche incoraggiare la riflessione, facendo domande come "Cosa senti?" o "Cosa pensi che abbia scatenato questa emozione?"

Inoltre, i genitori possono insegnare tecniche di rilassamento e mindfulness, come la respirazione profonda o la meditazione, che possono aiutare i ragazzi a calmarsi quando si sentono sopraffatti. È utile anche incoraggiare l'attività fisica, che è un ottimo modo per gestire lo stress e le emozioni negative.

Infine, è importante insegnare ai ragazzi la risoluzione dei conflitti e le abilità sociali, come l'empatia e la negoziazione, che li aiutano a interagire positivamente con gli altri. I genitori possono facilitare questo processo attraverso il gioco di ruolo e la discussione di scenari ipotetici.

Quali strategie può usare un genitore per insegnare ai propri figli a costruire relazioni sane tra pari?

Un genitore può iniziare enfatizzando l'importanza dell'empatia e del rispetto reciproco. Questo implica insegnare ai ragazzi a considerare propri i sentimenti e sentimenti degli altri e a trattare tutti con gentilezza. Un aspetto fondamentale è il dialogo: parlando con i propri figli delle loro interazioni quotidiane, i genitori possono guidarli su come affrontare i conflitti in modo costruttivo e come stabilire confini sani.

I genitori hanno un ruolo essenziale nell'insegnare ai figli a identificare i 'red flags' nelle relazioni. Questi segnali di allarme possono includere comportamenti come gelosia eccessiva, mancanza di rispetto per i confini personali, comunicazione aggressiva o manipolativa e un'eccessiva controllo delle azioni o delle amicizie del partner.

Per farlo, i genitori devono prima educare i ragazzi su cosa costituisce una relazione sana, basata su fiducia, rispetto reciproco e comunicazione aperta. Con questa conoscenza di base, i ragazzi possono essere più attrezzati per notare quando una relazione non riflette questi valori.

Se un ragazzo riconosce uno di questi 'red flags', i genitori dovrebbero incoraggiarlo a parlare della situazione e offrire supporto. Potrebbe essere necessario coinvolgere altre persone come ad esempio i professionisti della salute mentale.

I genitori dovrebbero anche assicurarsi che i figli sappiano che è sempre giusto e necessario allontanarsi da relazioni che li fanno sentire insicuri o svalutati. Rafforzare l'autostima e la fiducia in se stessi è fondamentale per permettere ai ragazzi di prendere decisioni salutari nelle loro relazioni interpersonali.

In base alla sua esperienza come psicologa, in che modo ritiene che i genitori possano essere efficaci nel prevenire la violenza e nell'insegnare ai giovani a costruire relazioni interpersonali sane?

In qualità di psicologa, posso affermare che affrontare la violenza e promuovere relazioni interpersonali sane richiede un impegno costante da parte dei genitori. Creare un ambiente di fiducia in cui i giovani possano esprimersi liberamente è fondamentale per insegnare loro a identificare e gestire adeguatamente sia la violenza sia le relazioni tossiche. La nostra responsabilità è di educarli sulle diverse manifestazioni della violenza e di fornire loro gli strumenti per riconoscere i segnali di allarme nelle relazioni.ana vazic psicologa

Attraverso l'ascolto, il dialogo aperto, e la nostra capacità di essere modelli di ruolo positivi, possiamo influenzare i giovani a sviluppare empatia, rispetto e competenze nella gestione delle emozioni. Queste sono le qualità che li aiuteranno a costruire relazioni basate su fondamenta solide e reciproco rispetto. La prevenzione della violenza e la promozione di relazioni sane inizia all'interno delle mura domestiche, e con l'impegno congiunto di genitori, educatori e professionisti, possiamo aspettarci di vedere progressi significativi verso una società più pacifica e rispettosa.

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