Lutto prenatale e perinatale: come affrontare il dolore per questa esperienza
L’attesa di un bambino sappiamo porta gioia e cambiamenti in famiglia, non solo per la coppia ma per tutti i parenti della coppia. Dai nonni agli zii, dai fratelli ai cugini.
E’ un momento importante nella vita di una persona, e nella famiglia che si sta formando.
Tutti questi cambiamenti però hanno a volte bisogno di essere affrontati con l’aiuto di un professionista che possa capire i bisogni, le paure e le ansie dei futuri genitori.
Vorrei porgere la mano alle mamme che diventano trasparenti mentre preparano il corredino del loro bimbo; ed ai papà che si annullano, intanto che sopportano l’inconsolabile dolore delle loro mogli. Il lutto prenatale e perinatale provoca, infatti, un trauma specifico a cui si riconnettono nodi transgenerazionali. Scevra da qualunque ideologia politica o religiosa, vicina alle emozioni delle persone, cercherò di far emergere il silenzio che circonda: “Il dolore” relativo alla morte del loro bambino durante i 9 mesi di vita fetale.
Una delle chiavi di lettura di questo articolo può essere la continua riflessione sui limiti che l'essere umano possiede nel So-stare a Con-Tatto vicino al dolore del lutto.
Forse, su questa strada tortuosa, è inevitabile imbattersi nell'ambiguità e nella controversia del dolore non visto e tanto meno condiviso. La riflessione e la ricerca possono guidarci all'incontro tra vari dolori sanguinanti molto diversi fra loro, ma congiunti nel rendere l’evento drammaticamente vivo.
L'articolo apre sentieri di ricerca sempre nuovi e porta a scoprire confini stellati.
Una riflessione per tutti i bambini nati morti.
Il cuore dei vostri genitori, i sorrisi dei vostri fratelli, le braccia dei vostri nonni sono e saranno per sempre la vostra culla.
I bambini nati morti sono i figli che vivono e vivranno sempre nel cuore, si trasformano alla velocità del suono in calde carezze sussurrate dal vento.
I bambini nati morti come tutti, devono avere sia uno spazio psichico sia un luogo fisico dove poter andarli a trovare.
Nei primi mesi dell’anno 2020 un momento storico-culturale particolare il So-stare nel dolore a Con-tatto con la realtà è la cruda concretezza vissuta da tutti, la quale si è legata con il mastice alla pandemia mondiale, causata da Sars Covid 19, una guerra contro l’ignoto: lo sconosciuto!
Ad oggi, a mio avviso, nessun telegiornale, nessun giornale che sia un quotidiano o settimanale, nessun ostetrica, nessuna ginecologa, nessun reparto di maternità di nessun ospedale hanno riportato un dolore sconosciuto, poco tollerabile e sicuramente difficile da condividere, ovvero quello del lutto perinatale o prenatale, soffermandosi a pensare all’impatto emotivo che l’evitamento di una carezza di un abbraccio in questa situazione può aver scaturito nelle coppie e, forse, soprattutto nelle puerpere. La pandemia ha fermato il mondo ma non le nascite. In questi mesi complessi e incerti le nascite rappresentano una parentesi di normalità a cui andiamo con la mente quando ci sentiamo stanchi o sopraffatti dalle cattive notizie. I bambini continuano a nascere, per fortuna questo non è cambiato.
La società mondiale si è occupata di raccontare il dolore della solitudine delle relazioni, delle difficoltà della D.A.D, la crisi economica mondiale, la crisi del turismo, i vaccini, il dolore delle persone defunte, le famiglie dei defunti che non hanno neppure avuto la possibilità del cordoglio ovvero quel momento che io ritengo il più importante della vita importante di stringersi tra le braccia dei loro affetti.
Viviana Ciovati, psicologa