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Come proteggere la nostra pelle dal freddo. I consigli della dottoressa Giovanna Galdo

dottoressa giovanna galdo

Durante l'inverno, quando le temperature si abbassano e il freddo diventa un vero nemico per la nostra pelle, si accentuano i rischi  per il nostro organismo.

Il freddo rappresenta dunque un pericolo  da cui sapersi  difendere, considerando  anche  la temperatura, nemico  sempre   più sottovalutato e  anche più dannoso.

Pelle secca, rossore, dolore e addirittura piccole ferite sono tra i tanti sintomi che si manifestano sulla pelle di ogni individuo.

Per capire quanto il freddo possa essere nocivo per la  nostra pelle, e soprattutto come bisogna proteggerla, abbiamo voluto intervistare la Dottoressa Giovanna Galdo, Dirigente Medico Ospedaliero Specialista in Dermatologia presso l’AORN San Giuseppe Moscati di Avellino e Consigliere Nazionale ADOI – Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani.

Dottoressa, quando si abbassano le temperature il freddo spesso può diventare  un serio  problema per la nostra pelle.  Quali possono essere le conseguenze per  la nostra cute esposta  al freddo?

Come la ricerca ci insegna, le alterazioni indotte dal freddo possono essere studiate grazie a dispositivi di misurazione dell'elasticità cutanea. Mediante gli stessi, si è dimostrato che lo spessore e l’elasticità della pelle diminuiscono alla diminuzione della temperatura di esposizione esterna. Sembrerebbero, dunque, esserci, oltre ad una correlazione tra abbassamento della temperatura di esposizione e diminuzione del flusso sanguigno, anche variazioni del quantitativo di acqua presente nello strato corneo con aumento della perdita di acqua transepidermica. Tale effetto è responsabile della “secchezza cutanea” tipica dei mesi invernali.

Se dovessimo avere queste conseguenze quali potrebbero essere gli interventi da fare?

Sicuramente idratarsi subito, con creme ricche e grasse, fino all’utilizzo di cortisone in pomata qualora la secchezza fosse andata oltre inducendo, ahimè, dermatite irritativa e fissurazioni cutanee. Purtroppo è molto frequente il riscontro di ragadi da freddo alle mani, per esempio, che risultano essere sia dolorose che difficilmente curabili in tempi brevi.

Per molti  pazienti che soffrono già di patologie della pelle, esempio psoriasi, dermatiti, vitiligine.

Cosa consiglia in caso di  queste malattie in cui il freddo può essere sicuramente un problema? In primis, ripararsi dal freddo con indumenti adatti e non uscire mai senza guanti! Nel caso di patologie come la Dermatite Atopica, per esempio, il freddo è acerrimo nemico di una barriera cutanea di per sé minata e indebolita dalla malattia stessa; durante i mesi invernali è possibile assistere a riaccensioni anche gravi di questa malattia che già di per sé è caratterizzata da “cute secca”. 

Secondo lei, ci sono delle differenze tra un'esposizione al freddo della pelle di un bambino e quella di un adulto?

Le differenze funzionali tra la pelle dei bambini e quella degli adulti sembrano essere di natura microstrutturale. Mi spiego meglio.

Grazie a metodiche avanzate tra cui la Microscopia Confocale, che è una macchina in grado di “vedere” gli strati della cute quasi come farebbe un esame istologico, sono stati valutati lo strato corneo e lo spessore epidermico nonché le dimensioni delle cellule cutanee su cute dell’infanzia e dell’adulto. Mettendo a confronto i risultati ottenuti è emerso che la pelle dei più piccoli è più sottile rispetto a quella degli adulti e che le cellule cutanee della prima infanzia sono più minute. Tali differenze predicono che la risposta ad una aggressione da freddo della medesima entità possa rivelarsi più grave in un bambino rispetto a  quanto accada in un adulto, anche se, poi, la maggiore velocità di ricambio cellulare del bambino, il cosiddetto turnover cellulare, ne assicura un processo di guarigione più veloce.

Molto più importante della cura potrebbe essere la prevenzione. In questo caso cosa si fa per prevenire un'aggressione dal  freddo?

Idratarsi sempre, soprattutto prima di uscire di casa ed anche più volte durante il giorno, facendo attenzione alle aree cutanee esposte quali mani e volto e a quelle periferiche come i piedi. Andare in giro ben coperti e utilizzare creme ricche in oli e grassi in grado di garantire maggiore idratazione. Sarebbe opportuno, inoltre, evitare di lavare troppo spesso le mani; è sempre preferibile, per giunta, utilizzare basi oleose lavanti e non saponette o detergenti aggressivi. Infine, non dimentichiamoci dei cibi giusti e di un’alimentazione ricca in vitamine quali vitamina C ed E che sono in grado di aiutare la nostra pelle a difendersi meglio dal freddo.

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