Ospedale Giovanni XXIII Bergamo: storia e servizi
Dopo la conoscenza dell'Ospedale di Niguarda, e continuando sulla scia della conoscenza di altri nosocomi che in questi giorni si stanno prodigando per far fronte all'infezione virale, presentiamo, come atto di riconoscenza per l'impegno di tutte le maestranze, l'Ospedale di Bergamo. Eccone la storia.
Dobbiamo arrivare nel 1449 perché il Consiglio della Città affidi alla Misericordia Maggiore la gestione di ospedali e consorzi in un'unica grande struttura. Venticinque anni dopo viene posta la prima pietra di un nuovo ospedale, che deve sorgere alle spalle del Prato della grande Fiera e ai piedi dei colli che ospitano Bergamo alta.
Viene dedicato alla Vergine Maria e a San Marco. Con l'inizio del 1900 l'ospedale inizia a divenire insufficiente per la città. Si evince la necessità di più spazi poiché le camere risultano troppo affollate, ospitando sino a cento ammalati; di avere stanze di isolamento, impianti più moderni, spazi tecnici nuovi e locali più idonei per il personale.
Viene individuata agricola nel quartiere di Santa Lucia e, nel maggio del 1927, iniziano i lavori. A settembre del 1930 avviene l'inaugurazione, con la titolazione del nosocomio alla Principessa di Savoia Maria José. Il nuovo ospedale trova subito ottima accoglienza e si appresta a divenire punto di riferimento importante. La sua costruzione incrementa nuove costruzioni nella zona, aumentando così l'importanza del nosocomio, che diviene anche scelta di lasciti e donazioni che hanno contribuito a dare lustro a un pregiatissimo patrimonio storico, artistico e scientifico.
Negli anni Settanta si ha la denominazione di Ospedali Riuniti di Bergamo poiché si provvede a una riunificazione di diverse strutture mettendole sotto un'unica direzione. Nel 1985 viene eseguito il primo trapianto di cuore, aprendo la strada a una delle maggiori eccellenze dell'ospedale bergamasco.
Quattro anni dopo viene avviato il programma di trapianto di rene, dando lustro alla chirurgia pediatrica. Gli anni Novanta vedono nascere il Dipartimento ostetrico-pediatrico, la Nefrologia e il nuovo blocco operatorio. L'ospedale ottiene il riconoscimento di azienda ospedaliera di rilievo nazionale e di alta specializzazione. Con l'arrivo del duemila e l'inaugurazione della palazzina del Dipartimento Cardiovascolare e del CUP, Bergamo sta pensando alla possibilità di un nuovo ospedale. Nuovo ospedale che vede l'attivazione il 14 dicembre 2012, con la dedica a Giovanni XXIII, il papa buono.
L'ospedale è provvisto di reparti specializzati in vari ambiti della medicina quali il materno-infantile, il neonatale e pediatrico, il trapiantologico, il cardiovascolare, l' onco-ematologico.
L'attuale struttura ospedaliera bergamasca dispone inoltre di:
- Una piastra con laboratori, servizi di diagnostica, P.S., area critica e sale operatorie.
- Sette torri con ambulatori e degenze.
- oltre 900 posti letto.
- 226 ambulatori.
- 36 sale operatorie.
- 9.000 mq tutti per la diagnostica.
- 4.000 mq per l'emergenza – urgenza.
- Cartella clinica elettronica.
- Prescrizione informatizzata dei farmaci e armadi robotizzati per la gestione in monodose degli stessi.
- Trasporti automatizzati.
- Eliporto funzionante 24 ore su 24.
- Gestione delle divise con microchip.
- Pasti personalizzati ordinati al letto del paziente.
Un altra eccellenza della nostra terra lombarda, che in questo momento si sta prodigando con tutte le forze e le risorse per far fronte alla pandemia in atto.
Potrebbe interessarti leggere anche: