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Prevenzione e cura del tumore al seno. Intervista al dottor Sabatino D' Archi

race sabatino darchi

Il tumore al seno  è  una delle  patologie che colpisce tantissime  donne. Ancora  oggi la ricerca svolge  un ruolo cruciale nello  scoprire nuove cure per combattere questa patologia.

Il dottor Sabatino D'Archi, Laureato presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e specializzato in Chirurgia Senologica presso il Policlinico Gemelli di Roma  è impegnato in prima linea nella cura e prevenzione di questa patologia.

Dottore si sente spesso parlare di tumore al seno.   Che cos'è il tumore al seno e quali potrebbero essere le cause?

Il tumore della mammella è una patologia in cui le cellule si dividono e crescono in maniera incontrollata all’interno della ghiandola mammaria, talvolta infiltrando i tessuti sani circostanti fino a raggiungere i vasi linfatici ed i vasi sanguigni con rischio di disseminazione ai linfonodi loco-regionali e ad altri organi.

I tumori del seno rappresentano le più frequenti neoplasie maligne delle donne. In Italia ogni anno si registrano 56.000 nuovi casi, con oltre 12.000 decessi, 1 donna su 9 sviluppa un tumore del seno nel corso della vita. In Italia, come in altri paesi del mondo, sono stati istituiti programmi di screening che offrono alle donne l’opportunità di eseguire periodicamente un esame mammografico per favorire la precocità della diagnosi di tumore del seno

Lei è impegnato in prima linea nella cura e prevenzione del tumore al seno.   Quali sono i sintomi e quando bisogna rivolgersi al proprio medico?

Spesso il primo sospetto clinico della presenza di una patologia mammaria proviene dalla paziente stessa che ha percepito un cambiamento del proprio seno. L’autopalpazione non è uno strumento di diagnosi precoce e non è sufficiente per tenere sotto controllo la salute del seno. L’adeguatezza nella diagnosi precoce si ottiene infatti quando la malattia viene individuata attraverso gli esami diagnostici ad uno stadio in cui il tumore non è ancora palpabile. Tuttavia è importante imparare a conoscere il proprio seno per avvertire eventuali cambiamenti, che nella maggior parte dei casi sono di natura benigna

È indicato consultare il proprio medico se si riscontra:

  • Un nodulo di consistenza dura, in particolare se poco mobile rispetto al tessuto circostante
  • Un linfonodo di consistenza dura nel cavo ascellare
  • Gonfiore, sensazione di calore, rossore della pelle
  • Variazioni nell’aspetto e nelle dimensioni del seno
  • Lievi depressioni o retrazioni sulla pelle del seno
  • Lesioni, aree pruriginose o desquamate, irritazioni o retrazioni del capezzolo
  • Secrezioni, mai notate prima, dal capezzolo
  • Dolore localizzato e persistente 

Quando parliamo di tumore al seno, consideriamo una malattia del tutto femminile. È giusto secondo lei questo concetto?

Il tumore della mammella può interessare anche la popolazione maschile, lo 0,5-1% di tutti i tumori della mammella infatti insorgono nei maschi. I fattori di rischio principali sono: l'età, la razza nera, la familiarità, malattie testicolari, malattie benigne della mammella, iperstrogenismo e condizioni ad esso legate (ginecomastia, epatopatie, obesità), la sindrome di Klinefelter ed esposizione a radiazioni.  Quanto alle mutazioni genetiche, lo 0 4% degli uomini con neoplasia mammaria mostra una mutazione di BRCA1 e tra il 4 ed il 16% mostra una mutazione di BRCA2. Non essendo sottoposti a screening, i tumori nel sesso maschile sembrano presentarsi ad uno stadio più avanzato, con un diametro mediano ed incidenza di metastasi linfonodali di un terzo superiore.

Un'attività importante è soprattutto la prevenzione, il cosiddetto screninng. Come si svolge e quando bisogna farlo?

Individuare il tumore quando è ancora in fase iniziale, di piccole dimensioni e ancora non è palpabile aumenta notevolmente le possibilità di guarire dalla malattia e di preservare la qualità della vita.

  • Per una buona prevenzione è consigliato a tutte le donne a partire dai 25 anni di età sottoporsi a cadenza annuale a visita senologica dallo specialista senologo.
  • Per le pazienti di età compresa tra i 25 e i 40 anni, data la densità della ghiandola mammaria, è indicato sottoporsi a cadenza annuale all’ecografia mammaria, basata sull’utilizzo di ultrasuoni. Mentre nelle pazienti di età inferiore ai 40 anni, l’ecografia rappresenta l’esame di primo livello per la diagnosi di tumori della mammella già in fase inziale, per le over 40 questa indagine rappresenta un esame integrativo alla mammografia.
  • A partire dai 40 anni di età il principale strumento di prevenzione è la mammografia, un semplice esame radiografico del seno eseguito con una bassa dose di raggi X, con un’efficacia diagnostica molto elevata in quanto consente di individuare anche lesioni molto piccole e in fase precoce. Per un’adeguata prevenzione è opportuno che le donne dopo i 40 anni si sottopongano a mammografia con cadenza annuale.

La cura rimane un spetto fondamentale. In che cosa consiste e quando avviene?

Gli strumenti di cura ad oggi disponibili per affrontare i tumori del seno sono l’intervento chirurgico, la radioterapia e le cure farmacologiche, spesso combinati, in base alla situazione specifica. La senologia è una disciplina che unisce differenti competenze specifiche e specializzazioni che, insieme, compongono un percorso diagnostico e terapeutico unico per ogni paziente. Il momento cruciale nella personalizzazione della cura è la discussione multidisciplinare tra i componenti della Breast Unit: il singolo caso è discusso nella sua specificità ed in base alle caratteristiche biologiche del tumore, al suo stadio, alle eventuali comorbidità, caratteristiche fisiche e di anamnesi familiare e personale, aspettative ed esigenze psicologiche della paziente si mira all’obiettivo di costruire un percorso terapeutico personalizzato e in linea con le più aggiornate evidenze scientifiche.

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