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Storia di un birrificio italiano: Pagus

In un mio articolo di qualche tempo addietro presentavo le Birre italiane, con questo nuovo scritto vi voglio raccontare la storia di un birrificio che alcuni giovani intraprendenti hanno deciso di far nascere nel 2016 e che oggi può vantare una produzione per l’anno in corso di 120.000 litri. Ecco dunque la storia.boccale birra pixabay

Due giovani decidono di diventare produttori di birra e, per fare questo, si iscrivono ad una scuola professionale onde acquisire le competenze e le tecniche necessarie alla produzione di una bevanda all’altezza di un mercato sempre più competitivo. Durante gli studi però i due futuri imprenditori si rendono conto che la loro idea non coincide appieno con la filosofia vigente, quindi decidono di percorrere la strada della produzione di birra agricola, puntando su materie prime pregiate e prodotte sul territorio, in specifico quello Camuno. È nata così la Società Agricola Pagus, che oggi conta oltre 10 ettari di apprezzamenti dediti alla coltivazione di orzo, frumento, farro e luppolo.

Spiego come mai questo nome Pagus. Questo termine appartiene al lessico amministrativo Romano e stava a indicare una circoscrizione territoriale rurale – ossia posta al di fuori dei confini della città – di origine preromana e successivamente romana.

Un altro aspetto che il birrificio Pagus tiene in molta considerazione è legato all’energia e all’ambiente. Innanzi tutto sono escluse le sostanze chimiche e i pesticidi, garantendo una lavorazione del terreno nel completo rispetto dell’ambiente, usufruendo unicamente di concimi naturali e con metodi di lavorazione non invasivi. Tutta l’energia utilizzata è certificata e proveniente da fonti rinnovabili come il sole, l’acqua e il vento. Gli scarti di trebbie e lieviti sono usati per l’alimentazione animale. Una volta effettuato il raccolto, l’orzo parte per un viaggio di circa 6 mesi articolato in tre fasi: in primis la pulitura, poi la maltazione e infine lo stoccaggio.

Il luppoleto si trova a poca distanza dal lago Sebino-d’Iseo per intenderci, beneficiando del clima e di una serie di peculiarità che rendono particolarmente idonea l’area alla coltivazione del luppolo.

Pagus offre la possibilità, a chi lo desiderasse, di visitare il birrificio e il luppoleto, dove una guida ne spiegherà la coltivazione, la raccolta e l’utilizzo delle materie prime ed il processo produttivo. È possibile chiedere una degustazione di birre in abbinamento a prodotti locali.

Le visite si possono effettuare nei giorni di Venerdì, Sabato e Domenica esclusivamente con preventiva prenotazione. È inoltre possibile adottare un luppolo, così come richiedere birre con etichette personalizzate.

Per informazioni e contatti:

Birrificio Pagus – via Montegrappa, 43 Rogno (Bergamo)

Telefono: 333.5956211 - agricolapagus@gmail.com

È possibile acquistare anche per via online. https://birrapagus.it/

Mi permetto presentare alcune birre prodotte dal birrificio Pagus con il suggerimento di non perdere l’occasione per provare a gustarne il sapore. 

1 – Birra Blonde Ale Pagus. Birra chiara ad alta fermentazione,  dai  sentori nobili  di malto  e dalle  eleganti  note floreali.

Realizzata con malto e luppoli di produzione   propria, coltivati con amore e passione nelle splendide campagne dell’alto Lago d’Iseo.  

2 – Red American Ipa Pagus. Birra rossa ad alta fermentazione nella quale il ruolo da protagonista è riservato ai nostri luppoli, che le attribuiscono aroma e freschezza. Dalla terra alla bottiglia, la nostra missione è farvi assaporare quanto di più prelibato e genuino le nostre terre possano offrire.

3 – Weissbier Pagus. Birra di frumento chiara e rinfrescante ad alta fermentazione, prodotta con i migliori malti da noi selezionati e coltivati, che ne risaltano l’aroma ed il corpo, donandogli una schiuma pannosa dalla tonalità avorio. 

4 – Belgian Blond Ale Pagus. Birra ambrata ad alta fermentazione, dai toni caldi e dal gusto pieno donatole dalle nostre materie prime, coltivate e lavorate con cura e dedizione per regalarvi questa Pagus in perfetto stile belga.  

Tutte le birre sono disponibili in diversi formati.

Una birra particolare è la Birra Agricola Fréra, non filtrata, non pastorizzata e rifermentata in bottiglia. Per la sua produzione viene utilizzata l’acqua purissima e ricca di Sali minerali che si trova nella miniera “Gaffione” di Schilpario, sita a 1.215 metri. (miniera di cui avevo già parlato in un mio precedente articolo e che rinnovo l’invito ad una visita). Lo stoccaggio delle bottiglie per la loro maturazione avviene all’interno della miniera in particolari condizioni di temperatura e umidità.

Dopo quanto detto non rimane che aprire una bottiglia e fare un brindisi.

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