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Autunno: è tempo di raccogliere le Castagne

castagna

L’autunno si avvicina, e con esso il mese di ottobre, pronto a regalarci quel frutto saporito che è la castagna. Partecipare alla raccolta delle castagne è un piacere cui, personalmente, difficilmente rinuncio.

Tutti sappiamo che la castagna, in milanese “castègna”, è il frutto del castagno, chiamato anche “albero del pane” poiché il suo frutto, ridotto in farina, ha rappresentato per la gente povera le veci del pane.

Non mi addentro all’analisi storica del castagno, che risale a circa dieci milioni di anni fa, preferisco invece parlare del frutto e del suo uso anche in cucina. Moltissimi sono i documenti che parlano di questo prezioso frutto, e dell’importanza della sua coltivazione in campo agricolo. Normalmente si è portati a ritenere che l’albero di castagno sia uguale dappertutto, invece non è proprio così, infatti, molte sono le varietà di castagni, e di conseguenza del loro frutto, che varia, ha secondo del luogo e dell’altezza.

L’agronomo e botanico italiano, milanese di nascita, Luigi Fenaroli, elenca i seguenti tipi di castagne: Agostana, Alotta, Bellina, Biancola, Brandigliana, Carpinese, Ciria, Frombola, Invernizza, Lizzanese, Lojola, Marrone, Montan, Neiranda, Pastinese, Pistolese, Raggiolana, Rossera, Torcione, Valcamonica, Verdesa. Vi confesso, nella mia ignoranza, che le uniche a mia conoscenza sono le Alotta, le Belline, i Marrone, la Valcamonica, di altre varietà neppure sapevo l’esistenza, anche se bisogna ammettere che, a volte, il nome italiano della castagna è stato dal popolo battezzato con un nome dialettale proprio.

L’Unione Europea ha attribuito marchi di tutela a un buon numero di nostre produzioni, tra le quali cito:

  • Castagna di Cuneo – marchio IGP.

  • Castagna di Vallerano – marchio DOP.

  • Marrone del Mugello – marchio IGP.

  • Marrone di San Zeno – marchio DOP.

  • Farina di Neccio della Garfagnana – marchio DOP.

La tecnica per la raccolta di castagne sono normalmente due, l’Abbacchiatura, che consiste nell’uso di pali per scuotere e rami, e la raccolta a Terra, quella più praticata dai semplici raccoglitori. Il frutto può subire un processo di essiccatura, per poi ricavarne farina, o di battitura, per sgusciare il frutto. Per gli addetti ai lavori esistono poi la pezzatura e le varie carature dei semi. Il frutto della castagna si presta anche alla conservazione con metodi diversi.

  • Conservazione per Essicazione.

  • Conservazione per Caratura o Idroterapia. Il metodo consiste nel mettere in acqua, a temperatura ambiente, le castagne, e lasciarvele dai 5 ai 10 giorni.

  • Conservazione per Refrigerazione. In atmosfera normale o controllata.

  • Conservazione per Ricciaia. Metodo oggi abbandonato, che consisteva nel mettere i ricci in cumuli posti sopra una piattaforma di terra battuta e ricoperti di foglie e materiali vegetali e tenuti costantemente inumiditi.

  • Conservazione per Surgelazione. Il frutto, sbucciato, è conservato per sei – dodici mesi, a una temperatura di meno 18/20 gradi C.

  • Conservazione a Termo idroterapia. I frutti sono immersi in acqua calda a 50°per quarantacinque minuti.

La castagna è un frutto sano e molto nutriente, presenta un buon contenuto di fibra, glucidi, proteine, bassa percentuale di grassi, potassio, magnesio, calcio, fosforo e zolfo in alta percentuale, vitamine B1, B2, PP, C.

Il frutto trova altresì impiego nella cosmesi e nella medicina popolare, così come nell’arte culinaria, tutti conosciamo il castagnaccio, le Ballotte, ossia lessate, le caldarroste, ma vi sono anche piatti veri e propri, come ad esempio la Zuppa di castagne, il Passato, Busecchina lombarda con castagne secche, oppure nei dolci, come il Monte Bianco, al rum, o i classici Marrons glaces.

Nel nostro bel Paese, non mancano riti e usanze legate a questo frutto, soprattutto alla sua raccolta, così come nella letteratura, ad esempio con Boccaccio del Decameron, o nel poeta Pascoli, e nell’arte, in dipinti come Castagni, di Paul Cèzanne o in Venditrice di aringhe e castagne di E. Alida Haanen. Un'altra curiosità è legata all’araldica, dove il castagno rappresenta la virtù nascosta e la resistenza.

Dopo questa carrellata, la cosa migliore è quella di armarsi di un cestino o zaino, di un paio di guanti robusti, e, opportunamente abbigliati, dedicarsi alla raccolta delle castagne, gustandole caldarroste come premio dopo la raccolta.

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