Galvano Fiamma: celebre cronachista milanese
Questa volta parliamo di un personaggio, cui Milano diede i natali nel 1283, di nome Galvano Fiamma, celebre cronachista milanese.
Nacque da famiglia agiata, probabilmente notai, tuttavia Galvano decise per una vita diversa, infatti, nel 1298 entrò come novizio nel convento Domenicano di Sant’Eustogio, conseguendo la laurea in lector sacrae theologiae. La Basilica di Sant'Eustorgio è quella che si trova nell'omonima piazza nei pressi di Porta Ticinese, risalente al IV secolo, e che presenta una storia davvero interessante.
Divenuto frate domenicano, si trasferì presso il convento di San Tommaso di Pavia, dove insegnò teologia e fisica aristotelica e dove nacque la sua predisposizione per la storiografia. Nel 1313 rientrò in Milano nel suo primo convento per insegnare filosofia morale. Dieci anni dopo questa data, di Galvano si perdono le tracce, si suppone, dato l’interdetto sulla città di Milano da parte di Papa Giovanni XXII, che abbia lasciato la città per trasferirsi a Bologna, poiché una testimonianza lo vuole presente in un processo d’inquisizione.
Rientrato a Milano nella sua Sant'Eustorgio, riprende la sua attività dedicandosi principalmente agli studi storiografici, che lo porteranno alla fama. Ebbe anche un ruolo decisivo nel ricucire i rapporti tra l’Ordine dei Frati Predicatori, cioè i Domenicani, con la famiglia Visconti, i quali subirono processi per eresia. Probabilmente questo suo impegno gli favorì l’amicizia di Azzone Visconti, divenendo confessore di Luchino, signore di Milano, e del figlio di questi Buzio. Giovanni da Cermenate, notaio e storico milanese fu probabilmente in contatto col Fiamma, così come ebbe rapporti con Catello de’ Medici, membro del clero milanese e ambasciatore di Galeazzo Visconti. Nel 1344 di Galvano si perdono le tracce, e questa data è considerata come anno della sua morte. Numerose sono le opere scritte da questo insigne studioso, che hanno rappresentato, e ancora esprimono per gli studiosi una valida opportunità di conoscenza.
Le opere sono divise in due filoni, il primo attiene alle Cronache dell’Ordine Domenicano, il secondo tratta delle Cronache di Milano. Suo unico scritto filosofico è il “Tractatus yconomicus”. Riporto gli scritti attinenti le Cronache milanesi, poiché fonte di studio e anche di curiosità molto interessanti.
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Presso la Biblioteca Braidense, che si trova a Milano in via Brera, 28, si possono consultare i sei manoscritti del Fiamma che trattano dalla creazione del mondo al 1337. Il titolo del carteggio è “ Chronica Galvagnana”. Nella stessa biblioteca sono presenti diversi manoscritti dal titolo “Manipolus florum seu Historia Mediolanensia”; in parte custoditi anche nella biblioteca Ambrosiana.
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Alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, sita in Piazza Pio XI,2, è possibile consultare i due manoscritti conosciuti come “Politia novella”, che trattano dalla fondazione di Milano all’inizio dell’era cristiana. Sempre all’Ambrosiana si trovano i presenti testi: “Chronicon extravagans de antiquitatibus Mediolani, e Chronicon maius”. Il primo presenta una piantina di Milano del XIV secolo, e il secondo, in due manoscritti, sulla creazione del mondo dal 1342.
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“Chronica pontificum Mediolanensium” sono quattro manoscritti depositati presso la Basilica di Sant'Ambrogio.
Questo prolifico scrittore milanese di ampia produzione, purtroppo semi – sconosciuto, così come molte delle sue opere che restano tuttora inedite, meriterebbe un’attenzione maggiore. A questo proposito ottima l’iniziativa voluta dal Professor Paolo Chiesa del Dipartimento di Filologia Moderna, del “progetto didattico Fiamma”, rivolto a studenti universitari.
Consultare le sue piantine di Milano non è solo aprirsi a una conoscenza, ma avventurarsi nella storia della città.
La città di Milano gli ha dedicato una via, che si trova nei pressi del parco Vittorio Formentano.