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Il monachesimo: storia e origini

Quello che è avvenuto nei secoli e che è la storia dell'umanità intera, ritengo sia doveroso conoscere rispettandone la verità di ciò che è stato.

Il monachesimo ha rappresentato un momento storico del nostro paese, e per l'Europa intera, significativo e foriero di novità e ricchezza. Eppure, nonostante questo, noi europei moderni, nei confronti del monachesimo ci dimostriamo ingrati, più inclini a dare retta a chi dichiarava che i monaci erano degli ignoranti, ipocriti, piuttosto sporchi e dei fanatici.monastero pix

Questo significa essere dei superficiali e non voler conoscere e riconoscere le cose buone fatte dai monaci, cito solo come esempio, le bonifiche dei terreni paludosi e incolti fatte, i prodotti caseari prodotti, e altre eccellenze presenti anche oggi; possibile ignorare questo?

Perché ignorare che sono state le abbazie, soprattutto quelle benedettine, che hanno tessuto la costruzione dell'Europa tra il VI e il X secolo? Tutti abbiamo sentito dell'esistenza di Montecassino, Cluny, dei Camaldolesi di san Romualdo, degli Avellaniti di san Pier Damiani, i Vallombrosiani, i Cistercensi, i Certosini, di Bobbio, della Sacra di San Michele, dell'Abbazia di San Gallo, di Fulda, del Mont Saint Michel, ordini che hanno fatto la storia.

Vi furono monaci amanuensi, e proprio grazie a loro abbiamo un sapere molto vario e ricco; monaci poeti, scrittori, filosofi, speziali oggi classificati farmacisti, ingegneri edili, idraulici, costruttori di mulini, di forni, di fucine, mistici e santi.

Le radici del monachesimo sono nate in oriente e in seguito sono giunte anche in occidente. Non solo il cristianesimo ma anche, ad esempio, l'induismo hanno creato ingredienti monastici. Il primo scritto latino monastico in assoluto è dovuto a san Girolamo il quale scrisse la vita dell'eremita san Paolo di Tebe.

All'inizio il monachesimo si fondava sulla libertà del singolo individuo che liberamente sceglieva di farsi eremita, con passare del tempo si rese necessario stabilire delle regole, le quale avevano lo scopo di organizzare e regolare la vita comunitaria. La regola più famosa è quella dettata da san Benedetto da Norcia, il cui motto recita: Ora et labora, ossia, prega e lavora. Regola che all'inizio era stata scritta solo per il monastero di Montecassino, per poi espandersi non solo nel resto della Penisola ma anche in tutta Europa.

In Occidente il monachesimo iniziò a diffondersi dopo il IV secolo con promotori come Agostino in Africa, Girolamo a Roma, Giovanni Cassaniano nella Gallia, e altri ancora, facendo sorgere monasteri famosi. I monasteri crearono un nuovo tipo di società non più basata sul concetto della proprietà privata, ma su quello cristiano della solidarietà collettiva.

Questa concezione fu soprattutto dovuta all'abate irlandese San Colombano, che fondò centinaia di monasteri e decine di abbazie, col il motto "Ora et labora et studia". Le terre circostanti il monastero furono bonificate e coltivate, attirando famiglie coloniche che vi si insediavano attorno, facendolo divenire il centro di un piccolo mondo economico auto-sufficiente. I prodotti in eccesso venivano posti in vendita, dando così origine alla nascita di centri commerciali, a mercati e fiere. Altro aspetto che prese il via dai monasteri furono l'introduzione dei "contratti di livello" con cui un fondo veniva ceduto in uso ad un coltivatore in cambio di un canone, quasi sempre corrisposto con prodotti; oppure col sistema di "enfiteusi", con il quale un fondo veniva ceduto per un tempo piuttosto lungo ad un minimo canone annuale, con l'obbligo però del coltivatore di introdurvi delle migliorie. Questo portò ad una migliore coltivazione delle campagne e a una più attenta coltura specializzata, quale quella dell'olivo e della vite.

Come ho già citato nell'articolo, moltissimo si deve agli emanuensi che negli "scriptoria" continuavano a copiare su pergamena le opere degli scrittori antichi cristiani e pagani, lasciando ai posteri un immenso patrimonio culturale. I monasteri costituirono per tutto il Medioevo importanti centri di diffusione culturale.

Ovviamente moltissimo altro ci sarebbe da scrivere, ma mi limito a queste poche notizie, che tuttavia non possono farci ignorare la grande importanza che queste realtà hanno svolto per lo sviluppo umano in ogni campo, e che ignorare e/o non riconoscerne il merito non fa certo onore all'Europa di oggi.

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