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Le vie d’acqua di Milano: fiumi, torrenti, bacini e canali

Diciamoci la verità, quanti conoscono tutte le vie d’acqua, o se vogliamo dirlo in modo più forbito, l’idrografia milanese? La maggior parte, e mi ci metto pure io, conosce i Navigli di Milano, i tre fiumi e qualche canale, nulla più, eppure le vie d’acqua di Milano sono molte di più, ed ora vado a presentarle.vie acqua milan 564952 1280 pix

I fiumi DI MILANO

I fiumi sappiamo essere tre, e precisamente il Lambro, lungo ben 130 km. Il suo nome pare significhi “palude”. Nasce dai monti del Triangolo Lariano e, raggiunta la cittadina di Erba si immette nel lago di Pusiano. Prosegue poi raggiungendo Monza e attraversandone il Parco, indi il fiume attraversa Sesto San Giovanni e Cologno Monzese per poi scorrere sotto il ponte canale del Naviglio della Martesana. Dopo aver attraversato alcuni quartieri abbandona Milano e raggiunge Peschiera Borromeo  per poi confluire nel fiume Po.

Il fiume Olona, lungo 71 km, il cui corso d’acqua si sviluppa interamente in terra lombarda. Nasce presso il Sacro Monte di Varese, attraversa l’Alto Milanese che è la parte nord-occidentale della città, raggiunge Pero poi entra in Milano in un percorso sotterraneo, per uscire nel Lambro Meridionale; quello conosciuto dai milanesi di un tempo anche come Lambro Merdario, dove finisce la sua corsa.

Il fiume Seveso, lungo 52 km e considerato a carattere torrentizio. Nasce in provincia di Como, nei pressi della frontiera Italo - Svizzera. In origine l’alveo originale scorreva nei pressi delle mura medievali,da Porta Orientale a Porta Romana, oggi scorre coperto per circa nove km sino alla confluenza nel Naviglio della Martesana che si trova al di sotto del manto stradale di via Melchiorre Gioia.

I torrentI DI MILANO

Dei Navigli, ossia il Naviglio Grande, della Martesana e Pavese, ne tratterò in un apposito articolo, per cui proseguo illustrando alcuni torrenti e precisamente:

Il torrente Garbogera ha origine a Birago, in provincia di Monza e Brianza e, dopo aver attraversato località diverse, entra in Milano e, per via sotterranea, attraversa via Bovisasca per poi procedere nei viali della circonvallazione esterna. Sottopassa lo Scalo Farini, lambendo il Cimitero Monumentale, per poi immettersi nel Naviglio della Martesana, divenendo Cavo Redefossi nei pressi dei Bastioni di Porta Nuova.

Il Merlata è un torrente che origina a Baranzate e che termina il suo corso a Milano confluendo nell’Olona, dopo aver attraversato il quartiere Gallaratese e quello di Lampugnano.

Torrente Pudiga, conosciuto anche come torrente Fugone o Mussa. Nasce all’interno del Parco delle Groane e, proseguendo la sua corsa, raggiunge Bollate e Nova Milanese.  A Milano, diviene torrente Mussa, e scorre sotto il sottosuolo di via Espinasse e piazzale Accursio, raggiunge piazza Stuparich per immettersi nel fiume Olona. Nella città il suo percorso è totalmente tombinato.

I canali artificiali di Milano

Vi sono anche alcuni canali artificiali quali:

Il Cavo Ticinello, che origina a Milano dalla Darsena di Porta Ticinese per poi sfociare a Rozzano nel Lambro Meridionale. Realizzato in epoca Medievale come emissario del laghetto di Sant’Eustorgio, divenuta poi la Darsena.

Cavo Redefossi, nasce in città a Porta Nuova all’altezza del ponte delle Gabelle dalle acque del Naviglio della Martesana, andando a sfociare nel Lambro.

Lambro Meridionale, detto anche Lambro Morto o Lambretto, nasce dalla confluenza dell’Olona con uno scaricatore del Naviglio Grande in località San Cristoforo, ed è il principale affluente del fiume Lambro.

La Vettabia, o Naviglio Vettabia, è un canale agricolo navigabile che nasce dal sottosuolo milanese all’incrocio tra via Santa Croce e via Vettabia dall’unione del canale Molino delle Armi, del canale della Vetra e del Fugone del Magistrato, per poi sfociare nel Lambro a San Giuliano Milanese.

I bacini artificialI DI MILANO

Milano possiede anche due Bacini artificiali, la Darsena di Porta Ticinese e l’Idroscalo. La Darsena è stato utilizzata per l’ormeggio e il rimessaggio delle imbarcazioni che navigavano i Navigli milanesi. Era considerato lo snodo più importante per il traffico fluviale commerciale della città di Milano.

L’Idroscalo di Milano, che i milanesi con un po’ di enfasi definiscono il “mare di Milano”, è un lago artificiale di 1,6 Km quadrati alimentato dalle falde freatiche del fiume Lambro, compreso tra i comuni di Peschiera Borromeo e Segrate, non distante dall’aeroporto di Linate.

 

Penso si possa proprio dire che Milano è una città dell’acqua e che l’idea, che io ritengo interessante e spero si realizzi, di riaprire i Navigli alla navigazione, possa divenire realtà.

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