Canzoni e Lavoro: dalla fabbrica alla campagna
Il tema di quest'articolo ha come scopo quello di far conoscere alcune canzoni che trattano del lavoro umano considerato, questa volta, non dall'aspetto folcloristico ma di una realtà lavorativa più impegnata nel sociale. Il lavoro in fabbrica o nei campi ha fornito lo stimolo, a diversi cantautori, per musicare storie toccanti o riflessioni sociali e morali.
Riporto alcuni brani di autori che si sono espressi in tal senso.
L'operaio Gerolamo
Canzone di Lucio Dalla che racconta le vicende di operai emigrati in cerca di lavoro. Ecco due strofe:
S'alza il sole sui monti
e adesso sono a Torino
cala il sole sull'acqua
e mi trovo solo come un cane in angolo
dentro una mescita di vino.
S'alza il sole sui monti
e sono arrivato in Germania
cala il sole sull'acqua
e sono in una baracca disteso
al buio con un vecchio maglione addosso
e una lampada che non funziona.
Questa volta ci affidiamo alla voce di Giorgio Gaber che ci canta:
Gli operai
Si. Si, si, li conosco quei discorsi, li ho fatti anch'io.
È una vita che parlate di operai.
Belli, con le mani grosse e con i pugni chiusi.
Forti, con le braccia sporche e con il petto in fuori.
Nudi, sudati, coraggiosi
che si muovono gloriosi. Gli operai.
È una vita che fate la retorica sugli operai. Gli operai.
Un altro cantautore che ha riservato attenzione al mondo del lavoro è stato Enzo Jannacci, di cui vi propongo alcune strofe. La canzone si intitola:
Vincenzina e la fabbrica
Vincenzina davanti alla fabbrica,
Vincenzina il foulard non si mette più.
Una faccia davanti al cancello che si apre già.
Vincenzina hai guardato la fabbrica,
come se non c'è altro che fabbrica
e hai sentito anche odor di pulito
e la fatica è dentro là...
La ballata della Fiat
canzone di Alfredo Bandelli, è un chiaro "spaccato" sulla condizione operaia e le sue proteste. Ecco alcune parti:
Signor padrone, ci siam svegliati
e questa volta si dà battaglia,
e questa volta come lottare lo decidiamo soltanto noi.
Vedi il crumiro che se la squaglia, senti il silenzio nelle officine.
Forse domani solo il rumore della mitraglia tu sentirai.
Andare camminare lavorare
È una canzone di protesta di Piero Ciampi, di cui vi propongo la prima strofa.
Andare camminare lavorare, andare a spada tratta
banda di timidi, di incoscenti, di indebitati, di disperati.
Niente scoramenti, andiamo, andiamo a lavorare,
andare camminare lavorare,
il vino contro il petrolio,
grande vittoria, grande vittoria, grandissima vittoria.
Andare camminare lavorare,
il meridione rugge, il nord non ha salite,
niente paura, di qua c'è la discesa.
Andare camminare lavorare,
rapide fughe, rapide fughe.
O cara moglie
Testo di Ivan Della Mea, anche questa una tipica canzone operaia di protesta, di cui riporto le prime due strofe.
O cara moglie, stasera ti prego,
dì a mio figlio che vada a dormire,
perchè le cose che io ho da dire
non sono cose che deve sentir.
Proprio stamane là sul lavoro,
con il sorriso del caposezione,
mi è arrivata la liquidazion,
m'han licenziato senza pietà.
La fabbrica
La canzone degli Stormy Six, gruppo italiano attivo del 1965 al 1983, che si riallaccia, con questo testo, agli anni 1943, periodo difficile e gramo per gli operai ma non solo. Eccone qualche riga:
Cento operai in ogni officina
aspettano il suono della sirena,
rimbomba la fabbrica di macchine e motori
più forte è il silenzio di mille lavoratori.
E poi quando è l'ora depongono gli arnesi
comincia il primo sciopero nelle fabbriche torinesi.
Ovviamente molto altro ci sarebbe da scrivere in proposito, ma i "perimetri" di un articolo mi invitano a non dilungarmi, quindi...
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