Panettone di San Biagio: il 3 febbraio
A San Biagio, il 3 febbraio, è tradizione mangiare una fetta di panettone, il dolce meneghino per eccellenza, per scongiurare il mal di gola.
“San Bias benediss la gola e el nas” recita infatti un antico detto proverbiale meneghino, e la credenza popolare vuole che il panetùn conservato dal precedente Natale sia utilissimo per scongiurare i malanni di stagione come il raffreddore ed il mal di gola.
Il panettone conservato dal Natale oppure acquistato per l'occasione, va fatto benedire per avere le proprietà curative volute dalla tradizione popolare.
Faringiti e raffreddori sono i mali di stagione e perché quindi non affidarsi anche a ciò che la saggezza popolare suggerisce? Magari poi è utile rivolgersi anche al proprio medico, ma perché non sbocconcellare una fetta di panettone il 3 febbraio e appellarsi con fiducia a San Biagio, che del giorno è il protettore?
Panettone di San Biagio: i requisiti indispensabili
- il panettone deve essere avanzato da Natale ed è ottimo anche se un po' raffermo;
- per scongiurare i mali di stagione è sufficiente mangiarne un pezzettino la mattina del 3 febbraio (festa di San Biagio);
- Il panettone va prima fatto bene benedire per sortire l'effetto.
chi era San Biagio?
San Biagio visse nel IV secolo e precedette di mezzo secolo Sant'Ambrogio. Era nobile di famiglia e, come Ambrogio, divenne vescovo ancora prima di essere ordinato e consacrato. Biagio riusciva bene tanto in medicina e chirurgia che in teologia, per cui curava sia i corpi che le anime.
Accadeva sovente che, invocato per dare gli estremi conforti ad un moribondo, lo richiamasse da morte a vita tagliandogli una gamba o somministrandogli un purgante. Da quel giorno la fama del medico - vescovo di Sebaste corse per tutta l'Armenia. E’ ritenuto dalla tradizione vescovo della città di Sebaste in Armenia al tempo della “pax” costantiniana. Come Vescovo governava la comunità di Sebaste quando nell'Impero Romano si concede la libertà di culto ai cristiani, nel 313 d.C. sotto Costantino e Licinio, entrambi “Augusti” cioè imperatori (e pure cognati: Licinio ha sposato la sorella di Costantino). Qui tutta la storia di San Biagio.
San Biagio e il panettone
Il collegamento tra San Biagio e il panettone trae origine da un’altra leggenda: una massaia milanese portò ad un frate di nome Desiderio, prima di Natale, un panettone per farlo benedire. Desiderio, troppo preso da altri impegni, chiese alla donna di lasciarglielo per benedirlo in un altro momento e la donna si scordò di ritirare il panettone. Il frate, che era un gran goloso, cominciò, così, a mangiarselo.
Quando la donna, finalmente, si presentò a reclamarlo, Desiderio si recò a prendere l'involucro vuoto del panettone cercando le parole per scusarsi con la massaia ma invece trovò un panettone intero, grosso il doppio rispetto a quello che gli aveva portato la donna.
Era il 3 febbraio e la leggenda narra che fu un miracolo di San Biagio e da allora, a Milano, c’è la consuetudine di mangiare panettone avanzato da Natale per preservarsi dai malanni invernali, mal di gola e raffreddore.
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