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Pirelli: storia dell'azienda di Giovanni Battista Pirelli

L’azienda di cui vi voglio raccontare la storia è la PIRELLI, conosciuta sicuramente da tutti. La sua storia inizia a Milano nel 1872 con l’ingegner Giovanni Battista Pirelli che, per produrre articoli tecnici di caucciù vulcanizzato, fonda la Pirelli & C. In pratica produceva cinghie di trasmissione, tele gommate, manicotti e raccorderie in gomma.giovanni battista pirelli

La prima fabbrica è costruita in via Fabio Filzi, allora via Ponte Seveso, dove poi sorgerà il Grattacielo Pirelli.

Nel giugno del 1873, ultimata la costruzione, si da il via alla produzione. Ben presto però, costatato la grande versatilità del materiale, la produzione si allarga in altri settori quali: giocattoli, tappeti, impermeabili, cavi sottomarini, e persino culotte e reggiseni.  

Con l’inizio degli anni novanta del XIX secolo, grazie all'invenzione dello pneumatico per bicicletta, la Pirelli seppe cogliere l’occasione e, in collaborazione con la Bianchi, sfruttò immediatamente quest’opportunità. Brevettò lo pneumatico tipo “Flexus” poi, due anni dopo pone in vendita i suoi primi pneumatici per veicoli a motore, prima per motociclette, poi nel 1901 anche per automobili. Per l’epoca fu un successo, la richiesta del mercato aumentava e così la produzione, tanto da costringere l’Azienda a costruire un nuovo stabilimento in zona Bicocca.

Nel 1918 l’Azienda acquista la casa della Bicocca degli Arcimboldi dove allestisce il “Museo della gomma e scuola materna”, in seguito diviene sede di rappresentanza dell’Azienda.

La Pirelli, siamo nel 1888, deposita un suo preciso marchio di fabbrica, che presenta una stella a cinque punte iscritta in un cerchio, questa caratteristica porta i consumatori a identificare gli stessi come “pneumatici marca stella”. Nel 1901 è depositato un nuovo marchio ovale con la scritta “P & C Milano” con fregi liberty. Nel 1908 nasce a New York il marchio con una “P” dilatata che copre come un tetto, le altre lettere. Poi nel 1946 ecco un marchio – scudetto, usato sino agli anni Settanta. L’ultimo rifacimento è del 1982, dove è stato redatto il manuale d’uso del logotipo con il disegno corretto delle lettere “ R e E”.

Anche il settore dello sport vede la Pirelli protagonista, ad esempio nel raid Pechino – Parigi del 1907, mentre negli anni venti inizia la sua presenza nelle gare automobilistiche, che continua ancora oggi. L’espansione internazionale non poteva mancare, così ecco l’Azienda in Spagna, Argentina, Inghilterra. La sperimentazione e le nuove tecnologie portano l’Azienda a ottenere vari risultati, nei primi anni cinquanta con la produzione del “radiale cinturato”, negli anni ottanta lo “pneumatico ribassato”, il famoso “P7”.

Negli anni duemila la tecnologia permette la produzione di pneumatici ad alta prestazione, e l’entrata in funzione della sala “mescole” automatizzata. Negli anni settanta del secolo scorso la Pirelli volle fondersi con la britannica Dunlop, poi successivamente sciolta. Con gli inizi degli anni novanta la Pirelli attraversa una serie di accordi, cessioni, cambiamenti, nuove fabbriche, sino a giungere nell'anno 2017 in cui la Pirelli si è trasformata in una “pure Consumer tyre Company”, nelle due aree di attività “Consumer e Industrial”. Nel maggio di quest’anno l’Azienda ha annunciato il suo ritorno nel mondo del ciclismo, con l’introduzione della nuova gamma di prodotti “PZero Velo”, destinati alle competizioni su strada.

Il gruppo possiede ventiquattro fabbriche in dodici paesi, mentre è presente in più di centosessanta paesi, dando lavoro a più di trentamila persone. E pensare che tutto è iniziato da un tale di nome Giovanni Battista Pirelli, ingegnere di 24 anni, figlio di un panettiere e ottavo di dieci figli.

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