Santa Lucia: storia e tradizioni
In molti paesi e città della nostra bella Italia, in occasione del Santo Natale, a portare i doni ai bambini ci pensa Santa Lucia, anziché Gesù Bambino o Babbo Natale. Come mai? Direte voi!
Adesso vi racconto la sua storia e il perché di quest’usanza. Santa Lucia nacque a Siracusa, città della Sicilia, nel 283 d.C. e siccome voleva essere di fede cristiana, l’imperatore Diocleziano la fece martirizzare il 13 dicembre del 304. Aveva solo 21 anni!
Qualcuno potrebbe pensare che si tratti di una leggenda, ma così non è poiché nel 1894, nella più importante catacomba siracusana, il professor Orsi scoprì un’iscrizione in greco che certifica l’esistenza di questa Lucia, poi divenuta santa. Oltre all’iscrizione incisa su una lapide, pare esistere anche il “loculo”, ossia la tomba dove è stata sepolta, su cui sorgerà in seguito una chiesa.
Della Santa si raccontano diverse storie, tra cui quella che riuscì a guarire da malattia la propria mamma dopo essersi rivolta all’intercessione di Sant’Agata. Dopo questo fatto decise di consacrarsi tutta a Gesù, tuttavia vi era un pretendente che desiderava sposarla e nel sapere della sua decisione e vedere il suo patrimonio elargito ai poveri, decise di denunciarla come cristiana. La ragazza finì così davanti all’arconte Pescasio che la minacciò di esporla tra le prostitute, al che Lucia rispose che “il corpo si contamina solo se l’anima acconsente”.
Pescasio tentò altre strategie per piegarla, sino a fargli cavare gli occhi, ma non ci fu nulla da fare, Lucia restava ferma nella sua scelta di fede, allora ordinò che fosse decapitata. Nelle rappresentazioni iconografiche vediamo la santa che tiene in mano un piattino su cui sono posti i due occhi, tuttavia questa rappresentazione è di origine popolare, legata al nome Lucia, cioè Lux, ossia luce.
La sua festa liturgica cade il 13 dicembre, giorno del suo martirio. Questa data, tra l’altro, cadeva in prossimità del solstizio d’inverno, ecco il detto “Santa Lucia il giorno più corto che ci sia”. Ovviamente per i siracusani il 13 dicembre è un giorno di grande festa patronale, cui seguono cortei, riti religiosi e spettacoli pirotecnici.
Veniamo adesso al motivo dei doni ai bambini. Nella città di Brescia, e nella sua provincia, è proprio lei che porta i doni ai bambini, infatti, nella notte tra il 12 e il 13 dicembre, la Santa, tutta vestita di bianco, passa per tutte le case, dove ci sono bambini, tirandosi dietro un carretto trainato da un robusto e gioioso asinello, e mentre arriva, fa suonare un campanellino d’argento, che è l’annuncio dell’arrivo in quella casa per depositare i doni richiesti dai bimbi con una letterina inviata a lei settimane prima. I bimbi in cambio devono preparare, accanto al focolare, un po’ di fieno per l’asinello e un bicchiere di latte caldo per la Santa, però guai a restare svegli, solo quando si è addormentati Lucia lascia i regali vicino al presepe o sotto il luccicante albero.
Se, al risveglio, si trova anche qualche pezzo di carbone, è un richiamo che vuole invitare a essere più buoni. In tutta la bergamasca la tradizione è identica a quella bresciana, così come in moltissime altre città e paesi della nostra Italia, e non solo, poiché nel mondo sono molti i paesi che adottano questa tradizione, che non vi racconto, perché se dovessi farlo, a mezzanotte sono ancora a scrivere.
Ricordo invece che santa Lucia è protettrice della vista, e che la nostra città di Milano ha una chiesa dedicata a questa martire, che si trova in via F. De Roberto, 20 a Quarto Oggiaro.
Non mi resta che augurare a tutti i bambini/e una BUONA SANTA LUCIA.
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