Villa Carlotta: gioiello da visitare sul lago di Como
Sulle rive del Lago di Como, la grandiosa Villa Carlotta è non solo un museo, ma anche un omaggio a un mondo, quello del Settecento lombardo, che venne spazzato via dalla Rivoluzione francese.
La villa fu edificata intorno al 1690 su ordine del marchese Giorgio II Clerici, che l’aveva concepita come simbolo del potere della sua famiglia.
Dalla Famiglia Clerici alla Donazione Sommariva
Dopo la sua morte la villa passò al pronipote, Antonio Giorgio, che ereditò a ventun anni la grande fortuna del bisnonno, oltre a completare l'edificazione della villa.
Antonio Giorgio, marchese di Cavenago, barone di Sozzago, cavaliere del Toson d'oro e patrizio milanese, fu un uomo generoso, prodigo, oltre a essere il mecenate di artisti famosi, tra cui il Tiepolo.
Morì nel 1768, dopo aver dissipato il suo patrimonio.
I beni rimasti passarono a un ramo cadetto della famiglia, mentre la villa di Tremezzo arrivò all'unica figlia, Claudia, sposa del conte Vitaliano Bigli, che la vendette nel 1801 a Gian Battista Sommariva. Questi era uno degli uomini nuovi del dopo Rivoluzione Francese, fece parte della municipalità, rappresentò la Lombardia al Congresso di Reggio e divenne segretario generale del direttorio della Repubblica Cisalpina, oltre ad essere un caro amico di Napoleone Bonaparte, che lo fece entrare nella Commissione straordinaria di Governo e della Consulta durante la seconda Repubblica Cisalpina.
Villa Carlotta: Museo d'Arte e Giardino Storico
Quando nel 1802, come vicepresidente della nuova Repubblica Italiana, gli fu preferito Francesco Melzi, suo grande rivale, Sommariva divenne un collezionista, con Villa Carlotta che divenne un museo di opere d'arte antiche e moderne, di pittura e di scultura attirando visitatori illustri da ogni parte d'Europa.
Alla sua morte fu il figlio Luigi a ereditare tutto e successivamente, la Villa passò alla moglie Emilia Seillère, di nobile famiglia francese.
La Villa e le Sue Collezioni Oggi
Nel 1844 Villa Carlotta, con parte della raccolta d'arte, fu venduta alla principessa Marianna di Nassau, moglie del principe Alberto di Prussia, che poi la regalò alla figlia Carlotta nel 1850 in occasione delle nozze con il principe ereditario di Sassonia Meiningen, il duca Giorgio II, uomo colto e appassionato di belle arti e artista, amante della musica, studioso di storia e letteratura, mecenate del teatro.
Quattro anni dopo, nel 1855 Carlotta morì prematuramente e nel testamento lasciò in eredità la villa di Tremezzo al marito, che se ne occupò con grande cura con la seconda moglie, la cugina Fedora di Hohenlohe-Langenburg e poi con la terza, l'attrice Ellen Franz.
Giorgio morì nel 1914, oggi la villa è proprietà dello Stato Italiano e, dal 1927, è affidata per l’amministrazione all’Ente Villa Carlotta.
Il museo della Villa è uno dei più belli della Lombardia, ospitando capolavori come il Palamede di Antonio Canova, esposto nel suo studio romano nel 1805, e la Musa Terpsychore, un modello originale in gesso, straordinario per la sensibilità plastica della posa e la resa del panneggio.
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