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Il viaggio di Bianca. E' domani, oltre i muri viaggerò

Ieri sono uscito di casa, di corsa per prendere il treno. Come tanti pendolari, che fanno i salti mortali per arrivare in ufficio. Però nevicava, le strade erano scivolose, e i marciapiedi pieni di insidie.il viaggio di bianca

Sono arrivato in stazione, con i battiti dell'orologio che scandivano il tempo, che corre e non aspetta mai. Mentre camminavo lungo il marciapiede vicino al binario, ho sentito le gambe pesanti e ho iniziato a sentire freddo; non riuscivo ad aumentare il ritmo e sentivo che il treno stava per arrivare.

In quel momento ho sognato di avere delle gambe più forti per fare lo scatto finale, ma la neve così bella da vedere, mi impediva di camminare. Alla fine ho perso il treno e mentre aspettavo il prossimo, ho guardato la città piena di neve, sentivo qualche bambino che giocava facendo dei pupazzi e altro voci "festanti".

Un soffio di vento, mi ha fatto chiudere gli occhi e la mente è andata oltre quella collina, dove vive la mia amica Bianca. Lei vive le sue giornate sempre seduta e spesso va Milano per lavoro, ma quando va in stazione ma non riesce a correre e saltare sul treno. Troppi muri da superare.

Lei sogna le ali per volare ma solo per salire su quel treno, sederci su, innamorarsi del piacere di leggere un libro mentre i paesaggi scappano via, ascoltare le voci dei ragazzi o sentire qualche racconto stravagante.

Ogni mattina quando Bianca si sveglia, spera che le siano cresciute le ali, per avere la libertà, il diritto a viaggiare. Purtroppo il suo sogno svanisce come neve al sole.

Ma l'inverno è lungo, ci saranno altre nevicate che copriranno i campi e vestiranno gli alberi. Si narra che sotto quella neve nascano sogni, fiori di speranza, che diventeranno frutti. Su quei fiori, spirano venti di cambiamento che porteranno i pollini su Bianca e potrà volare come ha sempre sognato.

Quel treno finalmente ti aspetterà e ti porterà lontano come hai sempre sognato e ti farà vedere altre colline, altre città che non hai mai visto. Oggi tu sei su quel treno, e ti auguro il viaggio "più bello del mondo".

 La speranza è che queste barriere architettoniche che oggi sembrano montagne, prima o poi vengano superate. Sono montagne di burocrazia tra enti che a volte non si parlano e che rimangono in silenzio.

Nel silenzio rabbioso qualcuno non prenderà mai un treno.

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