Prevenzione e cura della vista in tenera età: Intervista al Dottor Vincenzo Pagliara
Gli occhi sono degli organi molto delicati e la vista rappresenta un senso molto importante ;per quello è necessario prevenire e in alcuni casi curare gli occhi dei nostri bambini.
Per conoscere quali potrebbero essere i problemi che potrebbero insorgere in età pediatrica , abbiamo voluto chiedere consigli al nostro esperto: il Dottor Vincenzo Pagliara, medico chirurgo specializzato in Oftamologia.
Dottore gli occhi sono degli organi essenziali, cosi come è essenziale la vista vero? Cosa bisognerebbe fare in questo momento della vita?
Certamente la vista è molto importante , cosi fondamentale rimane una diagnosi precoce, compito dell’oculista, ma anche genitori, nonni ed insegnanti possono contribuire individuando dei segnali che spesso nascondono importanti problemi agli che potrebbero essere occhi arrossati, fastidio alla luce, lacrimazione, secrezione, problemi palpebrali, alterazione della motilità oculare quali strabismo o nistagmo, inclinazione o rotazione della testa, anomalie del comportamento come difficoltà nel seguire oggetti in movimento e nell’afferrarli, sguardo assente, difficoltà nell’evitare gli ostacoli e cadute frequenti, avvicinamento esagerato per guardare gli oggetti o strizzare gli occhi nella visione da lontano. Un segnale importantissimo potrebbe essere il mal di testa, spesso associato a difficoltà nella lettura alla lavagna o da vicino, con conseguente ritardo di apprendimento, il più delle volte dovuto ai vizi di refrazione come miopia, ipermetropia e astigmatismo, che potendo essere responsabili del mancato o incompleto sviluppo della funzione visiva, devono essere corretti al più presto.
Dottore quando potrebbe essere necessario effettuare una diagnosi?
In genere una prima visita viene effettuata a tutti i neonati, specialmente nei prematuri a basso peso e nei soggetti a rischio genetico (per escludere patologie quali retinopatia ,cataratta congenita, dacriocistite, ecc),in ogni caso entro il primo anno. Successivamente, se non si è notato nulla di particolare, è consigliabile una visita intorno ai 3-4 anni, età in cui si ha una buona collaborazione e il bambino può leggere dei caratteri adatti alla sua età. In seguito, per tutti bambini è indispensabile una visita oculistica a 5-6 anni, età in cui si ha una collaborazione ottimale. Ricordiamo che in questo periodo risulta particolarmente significativo il ruolo di genitori ed insegnanti, che non devono esitare a consultare l’oftalmologo pediatra se il bambino ha difficoltà nella lettura.
Lei ha parlato di miopia, stigmatismo e ipermetropia. Cosa sono rappresentano nei bambini?
La Miopia
La miopia è il difetto visivo per cui si ha difficoltà nel vedere gli oggetti lontani. Sono maggiormente interessati i bambini intorno ai 9-10 anni, con un peggioramento durante l’adolescenza. Chi è miope vede sfuocato quando guarda da lontano mettendo bene a fuoco gli oggetti vicini. Quindi attenzione in classe, quando il bambino strizza gli occhi perché vede male alla lavagna, e a casa, quando si avvicina troppo al televisore.
L’ipermetropia
L’ipermetropia rende difficile la visione specialmente degli oggetti vicini. E’ l’esatto contrario della miopia ed è il difetto più comune dei bambini. Si manifesta con difficoltà di concentrazione, bruciore agli occhi e mal di testa (astenopia). Tende a ridursi spontaneamente con lo sviluppo. In classe ed a casa il bambino ha difficoltà nel leggere e scrivere e lamenta mal di testa apparendo erroneamente svogliato.
L’Astigmatismo
L’astigmatismo è un difetto della vista che non permette la messa a fuoco sia degli oggetti vicini che lontani, e può essere miopico ed ipermetropico. La visione distorta delle immagini è il sintomo caratteristico. Si possono vedere gli oggetti deformati o sdoppiati con mal di testa, arrossamento degli occhi ed una certa intolleranza alla luce. E’ quasi sempre congenito e di solito la sua entità non si modifica nel corso della vita.
L’ambliopia
Molto importante è l’ambliopia, il cosiddetto occhio pigro, cioè la riduzione della funzione visiva di uno dei due occhi. In quanto il bambino non se ne rende conto . La diagnosi deve essere precoce, intorno ai 3-4 anni, massimo 6. Più tardi si interviene, meno possibilità si hanno di recuperare l’occhio pigro. Terapia di elezione è il bendaggio dell’occhio normale al fine di potenziare l’uso dell’occhio pigro, e l’eventuale correzione con lenti. Per capire se c’è il difetto basta coprire con la mano, alternativamente, prima un occhio e poi l’altro: se il bambino reagisce in modo differente ( per esempio spostando la testa o provando fastidio), ci potrebbe essere un sospetto di visione differente tra i due occhi e forse ambliopia che spesso si associa allo strabismo.
Fattori Esterni
Altri fattori esterni possono influire su un eventuale stress visivo del bambino: eccessiva vicinanza al testo di lettura o al quaderno (la distanza giusta è di 30cm), posizione scorrette che comportano una distanza asimmetrica rispetto al piano di lavoro, luci abbaglianti o troppo scarse, lunga permanenza davanti al computer o tv (che va osservata a 2-3 metri di distanza).Si interviene di solito con occhiali, talvolta con bendaggio o con lenti a contatto. Anche per i bambini importante proteggersi dal sole ma attenti agli occhiali da sole di bassa qualità: sforzano inutilmente la vista e non proteggono gli occhi ancora più delicati in quanto la lente si riscalda e facendo dilatare la pupilla fa giungere all’occhio raggi nocivi senza filtrarli.
Infine cosa consiglia ai genitori nel momento in cui possano accorgersi di qualche problema?
La prevenzione e la cura dei difetti visivi nei bambini l’oftalmologo pediatrico è indispensabile, ma con lui possono interagire varie figure professionali: il pediatra, che si interessa della salute del bambino, l’ortottista o assistente di oftalmologia, per la riabilitazione visiva, l’ottico che ha il compito di realizzare l’occhiale, e poi ci siete voi cari lettori, che con la vostra attenzione e con il vostro amore potete dare un importante contributo.