Prevenzione e cura dell’ipercolesteremia: intervista al nostro esperto Dottor Vincenzo Monda
Il Colesterolo alto, o più esattamente l' ipercolesteremia, è una patologia che interessa milioni di persone nel mondo e se non fosse curata potrebbe causare seri problemi di salute per chi veramente ne soffrisse.
Nella cura e prevenzione di questa patologia, l’alimentazione, svolge un ruolo fondamentale.
Proprio per questo abbiamo voluto intervistare il Dott. Vincenzo Monda, medico chirurgo specializzato in nutrizione dello sport , dottore nutrizionista della società calcio Napoli.
Dottore, sentiamo spesso parlare di colesterolo alto, oppure ipercolesteremia, di che cosa si tratta e quali sono le cause di questa patologia?
Il colesterolo è una sostanza grassa necessaria al corretto funzionamento dell’organismo: partecipa infatti alla sintesi di alcuni ormoni e della vitamina D ed è un costituente delle membrane delle cellule. Prodotto dal fegato, può anche essere introdotto con la dieta: è contenuto, per esempio, nei cibi ricchi di grassi animali, come carne, burro, salumi, formaggi, tuorlo dell’uovo, fegato. È invece assente in frutta, verdura e cereali.
Il trasporto del colesterolo attraverso il sangue è affidato a una classe particolare di particelle, quella delle lipoproteine: LDL e HDL.
Si parla di ipercolesterolemia quando il colesterolo totale (LDL più HDL) è troppo alto. Valori desiderabili sono i seguenti:
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colesterolo totale: fino a 200 mg/dl
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colesterolo LDL: fino a 100 mg/dl
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colesterolo HDL: non inferiore a 50 mg/dl.
Tra le principali cause annoveriamo:
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fumo (nicotina e sostanze derivate dalla combustione) e alcool
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assunzione di farmaci
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diabete e ipertensione
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stile di vita sedentario
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predisposizione genetica famigliare
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disfunzione ormonale (ipotiroidismo)
Nel caso di ipercolesteremia quali potrebbero essere le conseguenze per la nostra salute e quali potrebbero essere i sintomi e gli esami diagnostici da fare?
Le LDL sono note nel linguaggio comune come “colesterolo cattivo”: quando sono presenti in quantità eccessiva, infatti, tendono a depositarsi sulla parete delle arterie, provocandone ispessimento e indurimento progressivi. Questo processo, chiamato aterosclerosi, può portare nel tempo alla formazione di vere e proprie placche (o ateromi) che ostacolano il flusso sanguigno, o addirittura lo bloccano del tutto. Inoltre, le placche possono staccarsi e formare un trombo, che può indurre un improvviso arresto del flusso sanguigno. A seconda di dove è localizzata, l’ ostruzione di un vaso può provocare infarto del miocardio (a livello cardiaco), ictus (a livello cerebrale) o claudicatio intermittens (a livello degli arti inferiori).
Alti livelli di colesterolo non producono sintomi diretti: molte persone ignorano infatti di soffrire di ipercolesterolemia. Tuttavia, il colesterolo può essere facilmente misurato con un semplice esame del sangue e deve essere tenuto costantemente sotto controllo.
Qual è l’età che può insorgere questa patologia e perché?
Ci sono poi degli individui geneticamente predisposti a sviluppare ipercolesterolemia e che possono quindi sviluppare aterosclerosi e problemi cardiaci fin da giovani. Questa condizione è nota come ipercolesterolemia ereditaria ed è associata a una serie di mutazioni a carico del gene del recettore delle LDL, che si trova sul cromosoma 19. Per gli altri casi, invece, non esiste un vero e proprio range d’età: chiunque può sviluppare la patologia se perpetua comportamenti che rientrano nei fattori di rischio prima citati
Dottore, lei sa bene che l’alimentazione, svolge un ruolo molto importante nella prevenzione e cura di questa patologia. Quali sono i cibi che dovrebbero essere evitati e quali quelli consentiti? Che tipo di dieta suggerirebbe ad un suo paziente affetto da ipercolesteremia?
Il tipo di alimentazione che si è dimostrata agire meglio sui valori di colesterolo è quella mediterranea. Questo perché racchiude tutti i consigli da seguire in caso di ipercolesterolemia che sono:
Evitare di eccedere con grassi saturi, quali burro, formaggi, latticini; consumare alte dosi di omega3 attraverso frutta secca e pesce azzurro, limitare al minimo l’assunzione di alcol, evitare di eccedere con le porzioni degli alimenti di origine animale che contengono tutte, quali più e quali meno, colesterolo.
Lei è un dottore sappiamo bene, che si occupa di nutrizione in ambito sportivo, quanto è importante l’attività fisica in questo caso e perché?
L’attività fisica è fondamentale perché aumenta il dispendio energetico aiutando a controllare il peso (fattore fondamentale nella terapia dell’ipercolesterolemia), fa aumentare l’hdl (ovvero il colesterolo buono), migliora il sistema cardiovascolare proteggendoci dai rischi prima citati, aiuta ad “utilizzare” le LDL in quanto i grassi risultano essere una fonte molto alta di energia, aiuta a smettere di fumare.