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Smart working per conciliare lavoro e famiglia: l’esperienza di Francesca

smart working pixIl tema della conciliazione lavoro, casa, figli è un problema che continua ad essere discusso in tutte le forme possibili.

Se ne parla a gran voce nel dibattito parlamentare, se ne studiano gli effetti nelle indagini sociologiche e si cercano soluzioni nel management aziendale.  

La Legge n. 81/2017 introduce anche in Italia lo Smart Working che pone l'accento sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono l'accordo individuale e sull'utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto (come ad esempio: pc portatili, tablet e smartphone).

Il legislatore lavora con grande difficoltà per tenere in equilibrio i conti nel rispetto dei parametri nazionali e europei, in uno scenario demografico sempre più preoccupante. Secondo il rapporto ISTAT del 2018 la popolazione italiana è scesa a 55 milioni di abitanti e a dal 2014 al 2018, si è registrato un calo di 677 mila persone. A causare il declino sono in particolare due fattori: l'aumento degli espatri e la diminuzione delle nascite, al minimo storico dall'Unità d'Italia.

La bassa natalità trova la sua origine soprattutto nella crescente difficoltà delle donne nel conciliare il lavoro dopo la maternità.

Prima di diventare mamma, una donna sembra che debba bruciare le tappe, cercando di raggiungere la stabilità nel proprio ambiente lavorativo, la fiducia del proprio responsabile, tutto scandito da battiti temporali senza freni. Un orologio che detta i tempi, dove non esistono pause. Tutto cadenzato.

Nelle more dei tempi della politica alle risposte a questi fabbisogni, nel settore privato è nato lo smart working, definito come lavoro agile.

Un nuovo modo di lavorare, conciliante con la vita privata, che è stato oggetto di intervento normativo.

Nella rete troviamo oramai una grande letteratura sull'argomento.

Oggi vogliamo invece ascoltare la voce di una HR Manager, che ha portato questo strumento in Sisal, un'azienda leader del mondo dei giochi e dei servizi.

francesca copy

Francesca, come è nato il tuo percorso lavorativo in Sisal?

Sisal è l'azienda in cui sono cresciuta professionalmente. Vi sono entrata nel 2004 dopo l'Università, un Master in Risorse Umane ed una breve esperienza di stage. E' stato un incontro quasi casuale, ma devo dire che non ho fatto fatica a sentirmi a casa.

Come ti è nata l'idea di portare lo smart working in Sisal?

L'idea non è nata da me, non me ne assumo il merito. E' nata dalla voce dei colleghi, che - nel corso di una delle survey di clima organizzativo che periodicamente proponiamo - hanno espresso l'esigenza di lavorare in un ambiente caratterizzato da una maggior flessibilità e da una maggior attenzione al work & life balance. Da qui la scelta di introdurre lo Smart Working.

Qual’ è la differenza tra il telelavoro e lo smart working?

Sono due concetti molto diversi tra loro.

  • Il telelavoro prevede che si individui una sede fissa di lavoro differente dal contesto di ufficio, che tendenzialmente coincide con la propria abitazione. Il telelavoro non garantisce quindi alcuna flessibilità.
  • Lo Smart Working comporta di lavorare senza una sede fissa e tendenzialmente senza orari fissi, ma individuando di volta in volta la location più adatta per il tipo di attività che in quel momento si sta svolgendo e per il tipo di obiettivi che si devono raggiungere. Spesso le persone scelgono di lavorare da casa, da qui il rischio di confondere lo SMARTWORKING con il Telelavoro.

Come si diventa un smart worker in Sisal?

Per essere Smart Worker in Sisal occorre innanzitutto appartenere a quelle Funzioni aziendali e/o ricoprire quei ruoli cosiddetti "eligible", la cui attività non è quindi strettamente legata alla presenza fisica. Non è possibile quindi, al momento, essere Smart Worker se si lavora presso i Punti Vendita, i Magazzini, i Laboratori o si opera su turni.

Tutto il resto della popolazione aziendale sta gradualmente diventando Smart Worker, attraverso un percorso formativo/informativo ed il supporto di un Tutor dedicato, oltre ovviamente alla dotazione di una adeguata strumentazione tecnologica.

Come lo smart working aiuta le future e neo mamme in Sisal?

In generale, alcune categorie di persone che hanno maggiori esigenze di flessibilità ne trae benefico. Questo vale per le future/neomamme - per le quali Sisal garantisce la possibilità di effettuare un numero ancora superiore di giornate in Smart Working - ma vale anche in altre situazioni, in cui il lavoratore fa fatica a garantire una presenza costante in ufficio.

Quali sono gli aspetti che possono essere migliorati nella gestione dello smart working?

Lo Smart Working funziona se esiste un rapporto di piena fiducia tra capo e collaboratore e se la valutazione della performance del lavoratore si basa sul raggiungimento degli obiettivi assegnati piuttosto che sul numero di ore lavorate.

Inoltre, uno Smart Working efficace necessita di sviluppare uno nuovo modo di lavorare:

- meno basato sulle richieste urgenti dell'ultimo minuto, ma caratterizzato da una maggior pianificazione del lavoro

- orientato allo sviluppo di nuove "digital skills", che consentono una relazione tra le persone più "virtuale" e meno "fisica".

Spesso le mamme che tornano dopo il congedo parentale, temono di non riuscire a conciliare il lavoro e i nuovi impegni familiari. Hanno paura di non avere il part time. Come aiutarle in questo difficile momento? E' possibile costruire un nuovo modello aziendale nel quale le donne possano rientrare senza condizionamenti mentali?

Senza dubbio la diffusione dello Smart Working può consentire un rientro più sereno delle neo-mamme dalla maternità: il distacco dal bambino risulta più graduale e meno netto e la mamma sente di avere una maggior flessibilità per riorganizzare la propria vita personale e professionale. Oggi le aziende propongono sempre di più dei modelli che vadano in questa direzione, consapevoli che una risorsa più motivata ed incoraggiata lavora meglio e produce migliori risultati.

Ringraziamo Francesca per questa intervista, e cogliamo l'occasione per farle gli auguri visto a che a breve diventerà mamma.  L'applicazione e lo sviluppo delle smart working, non poteva trovare miglior attrice protagonista in lei, che a breve troverà un'altra espressione nella maternità.

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