Tipi di farine e utilizzo: la guida utile
La farina, alzi la mano chi non la conosce, probabilmente mani alzate non ve ne saranno. La domanda però potrebbe complicarsi, infatti, se fosse: quanti tipi di farina esistono? A cosa sono più adatte? Da cosa e dove si producono? Sinceramente io mi troverei in imbarazzo, ed ecco che allora mi premuro di fare una ricerca e metterla nero su bianco a disposizione dei lettori.
Che cosa si intende per farina? Per farina si deve intendere il prodotto di varie sostanze organiche, tipo cereali, grano, mais, semi secchi, castagne, semi di lino, eccetera, sottoposto alla macinatura. A questo proposito invito i genitori a portare i propri bambini/e a visitare un mulino in funzione, è davvero interessante. Il termine farina di grano duro o di grano tenero sta a precisare alcune differenze che attengono al colore, alla consistenza e ai valori nutrizionali.
Ecco un elenco delle principali farine e il loro utilizzo:
- Farina tipo 00 – si ottiene dalla macinazione della parte interna del grano, eliminando tutti gli elementi ricchi di fibre, vitamine e minerali. Molto ricca di zucchero ma scarsissima di sostanza.
- Farina tipo 0 – Leggermente meno raffinata della precedente. Utilizzata nella panificazione.
- Farina tipo 1 – Farina ricca di sostanze nutritive per l'organismo. Alto contenuto di crusca e germe di grano. Si usa per pizze, pane, dolci, prodotti da forno.
- Farina tipo 2 – Farina fibrosa e macinata grossolanamente, è semi-integrale. La lievitazione è più lenta. L'uso è identico alla precedente.
- Farina integrale – Macinazione grossolana, con alto numero di nutrienti poiché contiene tutto il chicco. La migliore è quella macinata a pietra. Usata per fare la polenta o dolci.
- Farina di grano duro - È conosciuta come semola. Più ricca di quella a grano tenero. Impiegata per paste fresche e secche.
- Farina di mais - È la farina per polenta, bramata e fioretto.
- Farina di farro – Si ottiene dalla macinazione del Farro.
- Farina di segale – Si ottiene dalla macinazione della segale. Impiegata per fare il pane di segale.
- Farina di riso – Estratta dal Riso bianco, è amido puro, o dal chicco intero. Non contiene glutine. Carta da riso.
- Farina di miglio – Estratta dal Miglio, non contiene glutine. Impiegata per polenta morbida, gnocchi, piadine, polpette.
- Farina di grano saraceno – Si ricava dai semi del grano saraceno. Non contiene glutine. Impiegata per fare i pizzoccheri e la polenta taragna.
- Farina di Ceci – Ottenuta dai ceci, che sono legumi. Impiegata per la farinata ligure, panelle, torta di ceci.
- Farina di lino – Ottenuta dalla macinazione del lino.
- Farina di soia - È una leguminosa. Non contiene glutine. Impiegata per fare pane, focacce, pizze.
- Farina di fave - È una leguminosa che non contiene glutine. Conosciuta anche come pane dei poveri. È usata per panificare.
- Farina di piselli – Prodotta da piselli gialli arrostiti e polverizzati. Usata per frittate e crackers.
- Farina di fagioli – prodotta da fagioli essiccati e polverizzati. Usata per fare biscotti.
- Farina o fecola di patate – Si ottiene dal prodotto essiccato. Usata per fare dolci.
- Farina di castagne - È ottenuta dalla polverizzazione delle castagna. Usata per castagnaccio, dolci, biscotti, frittelle.
- Farina di carrube – Farina povera di grassi, non contiene caffeina né colesterolo. Ottenuta dalla macinatura del frutto della carruba. Impiegata come sostituta del cacao, nella preparazione dei gelati, dolci, caramelle.
- Farina manitoba – Farina con un'alta percentuale di proteine, in particolare il glutine e molto resistente. Indicata per dolci, pane e pizze.
- Farina di avena – Possiede un elevato contenuto calorico. Usata per la panificazione oppure sottoposta a fermentazione e distillazione per ottenere il Whiskey.
- Farina di cocco – Si ottiene dalla macinatura della polpa essiccata della noce di cocco e possiede un alto valore nutrizionale. Non contiene glutine e presenta un basso indice glicemico. In cucina è un perfetto addensante per realizzare zuppe, frullati, dessert e pasticcini secchi.
- Farina di kamut - È una varietà americana di normalissimo grano i cui valori energetici sono superiori rispetto al grano comune. È una farina forte e viene utilizzata per pane, pizze e dolci. Non è adatta ai celiaci.
- Farina di orzo – Riscoperta interessante sull'uso come farina adatta alla panificazione, non per dolci che verrebbero duri. Non può sostituire nell'impiego la farina di grano tenero. Attualmente è un prodotto molto di nicchia.
- Farina di quinoa – Anche questa una farina di nicchia. La quinoa non è un cereale, ma una pianta appartenente alle graminacee. Contiene tutti gli amminoacidi essenziali e non contiene glutine , ma poco adatta alla lievitazione. Si possono fare quei prodotti che non necessitano di lievitazione, ad esempio schiacciate, biscotti, pasta. Non deve essere consumata da un celiaco.
Qui termino l'elenco che, come si nota, è piuttosto corposo. Adesso non rimane che scegliere il tipo di farina giusta e mettersi a spentolare.