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Antichi mestieri scomparsi a Milano: scopriamoli insieme durante la Festa dei Lavoratori del 1° Maggio

1 maggio amore mughettoE’ Primavera a Milano e in particolare il 1 Maggio, giorno della Festa dei Lavoratori, è il momento giusto per ripercorrere le strade della città alla scoperta di antichi mestieri scomparsi. Tante vie del centro storico, raccontano le professioni della Vecchia Milano e le tradizioni ad esse legate.

Ma quali erano gli antichi mestieri? Vediamone alcuni.

C’era il riparatore di cadreghe, cioè delle sedie impagliate.

Proveniva soprattutto dai paesi del Veneto attorno a Belluno e dal Friuli. Girava per le strade in bicicletta portando con sé, in un sacco, gli attrezzi del mestiere come la pialla, il martello, i chiodi, la sega e la paglia. Si fermava su richiesta e si dedicava alla riparazione delle sedie usurate o rotte.

El Cafettee del cafè del genoeucc che era tra i venditori più curiosi della Milano di ieri. Vendeva una bevanda ricavata dai fondi di caffè recuperati nei bar limitrofi, scaldata in un recipiente di rame e spillata alla base da un apposito rubinetto. La tradizione risale all’Ottocento ed è proseguita fino a poco dopo la conclusione della prima Guerra Mondiale. Soprattutto in centro, non mancavano allora, bar e locali rinomati, eppure, proprio in piazza del Duomo e lungo le strade che portavano alle porte della città, si poteva vedere una specie di trespolo su ruote gestito da un ambulante, che vendeva soprattutto nelle ore notturne e fino all’alba, questo caffè caldo destinato agli operai che rientravano a casa tardi alla sera o che andavano presto al lavoro al mattino e non potevano permettersi il lusso di gustare quello “vero” dei pochi bar ancora aperti a quelle ore.

C’era il Firunàtt, il venditore di collane di castagne infilate su più fili. Fare el Fironatt, significava lavorare per le strade in autunno, vendendo le collane di castagne, ancora adesso possiamo trovarli in alcune feste tra Ottobre e Dicembre, soprattutto sotto Natale.venditore di caldarroste1890

C’era El Gamberee (il venditore di gamberi). Si annunciava al grido “L’e’ quell di gamber salad e boni “oppure “L’è quell di gamber pescaa in del Lamber.“ Andava a catturarli direttamente nel Lambro, e finché il fiume non era inquinato come oggi, ne raccoglieva in poco tempo, grandi quantità.

C’era El Giazzee, il venditore di ghiaccio che, girando con un carretto pieno di pani di ghiaccio, lunghi quasi un metro, faceva, su richiesta, servizio a domicilio.

C’era El Lattee, al grido di “Lattèe! Lattèe! El lacc pènna mongiuu!” (Lattaio! Lattaio! Il latte appena munto!), quell’omone, con tanto di caratteristico cappello, richiamava l’attenzione delle massaie, passando di cortile in cortile, e di strada in strada nei quartieri di competenza, per consegnare il latte appena munto. Era tutto un accorrere nei cortili delle donne che scendevano con i loro bricchi per accaparrarsi el latt.

Nel giorno dedicato a San Giorgio, i lattai rinnovavano i contratti con i mandriani che proprio in quel periodo salivano agli alpeggi verso le valli bergamasche con le loro mandrie dette “bergamine”, passando in quella che oggi é appunto via Bergamini. Ancora oggi nel mese di Aprile, per festeggiare il giorno del patto che si ripeteva, lattai e mandriani gustano e vendono i “pan de mej” dolci rotondi fatti con la farina di mais accompagnati dalla “panera” (panna).

C’era El El Màgnan (lo stagnino, dal latino “manianus”) colui che, per pochi soldi, riparava le pentole con un po’ di stagno.

Fino a mezzo secolo fa, era molto comune sentire il suo grido per le strade ed i cortili delle case di ringhiera milanesi: “donne gh’è chì el magnàn”, simbolo di un tempo in cui le pentole di rame o di ferro si tramandavano di madre in figlia, continuamente rattoppate.

Altro antico mestiere milanese, ormai scomparso, era quello del Sonador ambulant, cioè colui che viveva di accattonaggio, girando per le strade ed i cortili dei quartieri della città, sperando di allietare la gente al suono di piccoli brani musicali prodotti da un organetto a manovella (di Barberia), su carretto trainato da un vecchio ronzino.

C’era El Ranee (il venditore di rane), colui che viveva catturando le rane con le proprie mani, nei fossi e nei corsi d’acqua attorno a Milano.“Fée risott coi rann, ò donn, stasera! Ciappà stanott in de la risera!”, era questo il modo, indubbiamente folcloristico, con cui annunciava la sua presenza alle donne del quartiere.

Questi antichi mestieri, tradizioni antiche della Milano di un tempo, ci sembrano così lontane ma dovrebbero essere ricordate e raccontate alle giovani generazioni, soprattutto in vista della ricorrenza del giorno dei lavoratori.

LA FESTA DEL PRIMO MAGGIO E IL MUGHETTO

Una ricorrenza lunga 133 anni. Dove nacque questa festa?

La decisione di dedicare una giornata ai lavoratori venne presa a Parigi: il 20 luglio del 1889 l’idea venne lanciata durante il congresso della Seconda Internazionale (organizzazione fondata dai partiti socialisti e laburisti europei) che chiamò anche a una mobilitazione per chiedere la riduzione della giornata lavorativa a otto ore.

In Italia, sotto il fascismo, la festa venne abolita e nel 1947 divenne definitivamente festa nazionale.

E' festa nazionale anche a Cuba, in Messico, in Cina, in Turchia, in Brasile e nei Paesi dell’Unione Europea. Negli Stati Uniti e in Canada il "Labor Day" si festeggia a settembre.

In Francia, durante la festa del primo maggio, si offre per buon augurio un ramo di mughetto

Tradizione antica e pagana che celebra l’arrivo della primavera è anche quella di offrire tre rami di mughetto alla persona amata, agli amici, ed alle donne come segno d’amicizia.

Perché il mughetto?

Perché è sinonimo di ritorno alla felicità e portafortuna.

Trasmette un messaggio d’amore perché fiorisce all’inizio della primavera e l’atto di cercarlo nelle foreste ombreggiate è un’opportunità per le prime passeggiate dell’anno per i boschi ed all'aperto.

Ha un profumo così delizioso che è anche usato per creare profumi.

APPUNTAMENTI E CURIOSITA'

Possiamo anche qui da noi festeggiare questa tradizione e andare ad assistere alla fioritura del mughetto al Bosco Wwf di Vanzago mercoledì 1 maggio. Potremo ammirare la fioritura primaverile degli alberi, e osservarli imitando il rito giapponese chiamato “hanami", che invita tutti a soffermarsi sulla bellezza della vita contemplando la fioritura. I visitatori, dalle 10:30 e dalle 15, potranno prendere parte a un'escursione guidata di circa due ore camminando lungo i sentieri dell’area protetta in piena esplosione primaverile dopo la lunga pausa invernale. Passeggiando in natura - scrivono gli organizzatori - si permette al corpo di rilassarsi 'purificando il proprio spirito'. Presso il Bosco Wwf di Vanzago, lungo i sentieri, sono presenti ampi 'tappeti' che emanano un fragrante profumo. Altre specie in fioritura sono biancospino, pervinca, alliaria, celidonia, ranuncoli".

Altre informazioni sul sito web boscowwfdivanzago.it

Il costo dei biglietti per prendere parte alla visita guidata va dai 4 ai 10 euro. L'appuntamento è alle 10:30 e alle 15 in via delle Tre Campane, 21 a Vanzago. È possibile consumare il proprio pranzo al sacco nell’apposito spazio riservato. Come ricordano gli organizzatori, in tutta l’area della riserva naturale non è possibile, in base alla normativa regionale, introdurre cani (anche al guinzaglio). Infine una curiosità da visitare nel mese di Maggio che fin dal Medioevo è considerato come il mese dei fidanzamenti.

All’interno del Parco Sempione scorre un romanticissimo ruscello, sul quale c’è un piccolo ponticello: il Ponte delle Sirenette. Detto Ponte delle Sirenette per le quattro sirenette che sono poste alle due estremità del ponte, è considerato da molti un luogo magico.

Molte le leggende: Una di queste riguarda il seno prosperoso delle quattro sirenette. I ragazzi, prima di un appuntamento galante, erano soliti toccare uno dei seni delle sirenette come rito propiziatorio.

Si dice che il ponte, restaurato nel 2001 come era nell’originale, porti bene agli innamorati e che baciarsi sotto lo sguardo protettivo delle sirenette al parco Sempione eviti per sempre i tradimenti.

Sarà vero?ponte delle sirene

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