Milano inquietante: luoghi, leggende e cronache nere

Tra simboli araldici, storie di inquisizione, fantasmi e delitti, Milano custodisce pagine meno note ma magnetiche. Ecco cinque tappe per un percorso “da brivido” tra realtà documentata e tradizione popolare. Dove possibile, segnaliamo riferimenti storici e avvertenze.
1) Il Biscione di Milano: tra araldica e leggenda

Il Biscione è lo storico emblema dei Visconti e, per estensione, uno dei simboli di Milano. L’iconografia del serpente che ingoia un fanciullo affonda nelle tradizioni medievali; secondo una leggenda, rimanderebbe al drago Tarantasio del Lago Gerundo. La lettura è suggestiva; i documenti araldici, invece, attestano soprattutto l’uso dinastico dello stemma da parte dei Visconti e dei poteri succeduti a Milano.
2) Piazza Sant’Eustorgio e la “Colonna degli eretici”
Davanti alla Basilica di Sant’Ambrogio no; qui siamo invece in Piazza Sant’Eustorgio, dove si nota la statua di San Pietro Martire (Pietro da Verona) con un coltello/roncola conficcato nel capo, chiaro riferimento al suo martirio (1252). Nel Medioevo i processi per eresia della zona facevano capo ai Domenicani di Sant’Eustorgio; le esecuzioni pubbliche, però, avvenivano per lo più in Piazza Vetra (area Parco delle Basiliche).
3) Porta Nuova: il fantasma di Bernarda (o Bernardina) Visconti
Secondo la tradizione, Bernarda/Bernardina Visconti, figlia illegittima di Bernabò, sarebbe stata rinchiusa e lasciata morire di stenti dopo un adulterio. Il suo spirito vagherebbe tra i cortili di Santa Radegonda e le arcate di Porta Nuova, alla ricerca di pace. Si tratta di una leggenda urbana tramandata da fonti locali: non esistono prove documentali definitive sul racconto così come viene popolarmente narrato.
4) Via (Stretta) Bagnera e il “Mostro di Milano”

La strettissima Via Bagnera è legata alla figura di Antonio Boggia, considerato il primo serial killer italiano documentato. Attivo a metà Ottocento, fu giustiziato per impiccagione l’8 aprile 1862 a Milano. La fama cupa della via nasce dai delitti commessi in scantinati e magazzini della zona. Oggi resta un vicolo silenzioso, che la memoria cittadina continua a leggere con brivido.
5) San Bernardino alle Ossa: l’ossario nel cuore di Milano
Accanto a Piazza Santo Stefano, la chiesa di San Bernardino alle Ossa unisce storia ospedaliera medievale e devozione. L’ossario, con teschi e ossa disposti in motivi decorativi, è uno dei luoghi più singolari di Milano. La chiesa fu ricostruita dopo l’incendio del 1712; l’ossario seicentesco si è conservato.
Orari di visita (sito ufficiale)
- Lun–Ven: 8:00–18:00
- Sabato: 9:30–18:00
- Domenica: 9:30–12:00 (ossario chiuso la domenica)
Ingresso gratuito; trattandosi di luogo di culto, orari e accessi possono variare per celebrazioni. Verifica sempre prima della visita.
FAQ
Questi luoghi sono visitabili liberamente?
Sì: vie e piazze sono accessibili; l’ossario di San Bernardino segue orari propri. Le leggende sono parte della tradizione locale: avviciniamoci con rispetto per i luoghi di culto e per la storia.
Perché il Biscione ha un bambino in bocca?
È un motivo araldico medievale legato ai Visconti. Le letture simboliche variano: dalla vittoria contro un “drago” leggendario, alla rigenerazione, fino a spiegazioni araldiche più tecniche.
Dove si trova la statua di San Pietro Martire con il coltello nel capo?
In Piazza Sant’Eustorgio, davanti alla basilica omonima. La scena rimanda al martirio del santo (1252).
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