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Museo di Quattroruote

Un viaggio tra alcune delle più belle automobili mai costruite.
 
museo quattroruote
Uscendo da Milano e seguendo il percorso del Naviglio Pavese arriviamo a Rozzano, in via Gianni Mazzocchi 1, dove ha sede la casa editrice Domus, nota per la sue riviste come Domus, Meridiani e Quattroruote.
 
Nell'edificio si trova il Museo Aziendale di Quattroruote, fondato nel 1956 per volere dell’editore e fondatore della rivista Gianni Mazzocchi, che ripercorre attraverso i modelli più importanti delle case automobilistiche più note e stimate, la storia dell’automobile dalle origini fino ad oggi.
 
Dal 1963 il museo è curato da Federico Robutti, che oltre a essere un vero esperto della storia dell’auto, è l’unico in grado di far partire e guidare tutti i trenta modelli che vi sono esposti.
 
Le vetture si trovano in un vasto spazio coperto e sono in uno splendido stato di conservazione, con gli interni cosi precisi e curati che sembrano uscite solo ieri dalla catena di montaggio. Numerosi sono i modelli qui esposto che hanno fatto la storia dell’automobile del Novecento.
 
L’auto più antica della collezione è una De Dion Bouton risalente al 1902, andava a 8 cavalli e raggiungeva i quaranta chilometri all’ora,  non ha né sedili né la carrozzeria, in quanto all’epoca era l’acquirente a dover scegliere la struttura esterna dell’automobile appena acquistata.
 
Notevole è l’auto a vapore del 1906, che apparteneva alla casa Gardner et Serpollet, nota per il fatto che le sue automobili erano alimentate a petrolio, utilizzato per scaldare l’acqua di un motore a scoppio che muoveva l’auto come se fosse una piccola locomotiva.
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La Ohio del 1912, con 3 cavalli di potenza che le permettevano di andare a 30 chilometri all'ora, era dotata di un motore elettrico, oltre a una serie di interni elegantemente decorati con una serie di doppi comandi sui sedili posteriori ed anteriori.
 
Importanti sono la SCAI (Società Ceirano Automobili Torino) del 1914, ideata dai fratelli Ceirano, che furono tra i primi in Italia a costruire auto, la Benz 8/20 PS del 1914 e la Renault FK del 1916 con il cofano a muso di coccodrillo.
 
Ma la più nota tra queste automobili è la Ford T del 1922, di cui furono fabbricati ben quindici milioni di esemplari, e che permise a Henry Ford di condurre gli Stati Uniti sulla via della motorizzazione, al punto che all’epoca erano previste due diverse patenti, una per le normali auto e una per la Ford T.
 
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Nel design, non sì può ignorare la Bugatti 57 del 1939, della casa automobilistica francese ma fondata dall'italiano Ettore Bugatti, oltre all'enorme Mercedes 540 K dello stesso anno, dalla forma particolarmente affascinante.
 
Altre auto importanti sono la Isotta Fraschini 8 AS del 1929, dagli interni lussuosissimi e con una grande attenzione ai piccoli dettagli, due Rolls – Royce del 1929 e del 1932, due Lancia Lambda, importanti per le innovazioni tecniche introdotte e una splendida Alfa Romeo 1750 6C Gran Sport.
 
Nel museo troviamo anche vetture più recenti, come una Mercedes 300 SL del 1954 e una Fiat Spider Europa del 1983, oltre a vetture normali come il Maggiolino, la Fiat Topolino e la 600.
 
Nella piccola sala accanto possiamo ammirare le utilitarie e i fuoristrada, oltre a una serie di antiche biciclette e moto.
 
Ma la nota più curiosa di questa sala è la piccola collezione di carrozze, che furono prodotte da artigiani che in seguito divennero carrozzieri di auto, con modelli come il dog-cart, un modello a due posti pensato per la caccia e il trasporto dei cani e il Calèche o Calesse, progettato da Cesare Sala, oltre alla imponente Mail Coach o Diligenza, che fu costruita da Ferrari verso la fine dell’Ottocento, dotata di scomparto per la conservazione delle bottiglie di spumante con posate e bicchieri.
 
Nelle teche che si trovano all'ingresso del museo si trova una vasta collezione di modellini d’auto d’epoca, appartenenti alla redazione della rivista Quattroruotine, dedicata ai modellini di auto.
 
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