A.R.M.I.R, Mario Riboni disperso in Russia
LA STORIA DI MARIO RIBONI DISPERSO IN RUSSIA. PERCHE’ NON DEDICARGLI UNA VIA A MELEGNANO?
Ho letto con profonda emozione l’articolo di Domenico Passaretti sulla spedizione dell’A.R.M.I.R in Russia, la sua tragedia, i suoi morti e gli ideali infranti dall'inferno di ghiaccio. Come melegnanese ho voluto portare a conoscenza di chi leggerà questo articolo la testimonianza di mia madre, Lazzari Ezelinda, a quei tempi giovane adolescente:
“Ghera nel Curtil della Speransa, prima de la Guera un bel fiö; se ciameva Mario Riboni, alt e moru, el gh’aveva vint’an quand le arivada la cartulina del suldad; dueva parti per la Russia”, continua mia madre tra le lacrime di un lontano passato riemerso dal ricordo “i su gent, la sciura Giuana e il sciur Sante, eren pora gent cume nüm; quand la mè mama, l’Antunieta e tüti i don del curtil, a la sera andeven a la Benedision, el Mario ghe steva adrè, ghe faseva giugà, ghe cünteva i stori visin al camin e nüm pori fiulet stevum atenti, la fasevum no tribülà perché lera propri un bel fiö.
Me ricordi quela matina quand le partid, vestid cun la divisa, la saludad la sua murusa, me ricordi pù cume la se ciameva, i su gent e le partid”. Mia madre a questo punto fa un lungo sospiro chiudendo gli occhi, per tornare con la memoria a quei tragici momenti: “Pora Giuana, la su mama, le morta de crepacör, cunvinta che il su bel fiulaton el dueva turnà da un mument a l’alter; quand i cuminceven arrivà i ferid e i dispers, la cureva tüt el Stat Lumbard, pora dona, per vedè s’el ariveva. El Battain quand le turnà da la Russia la testimuniad d’avel vist, ciapad da una granata; anca alura la su mama ghe credüd no e fin a quand le morta la semper curs, ma le riesida a savè pù nient”.
Poi mia madre in un impeto di italico orgoglio prorompe: “Questi sono i nostri EROI, questi ien i nom che duarien cumparì ne i noster strad non cume quei che se sa nanca chi ien; Al 25 april tüti duarien sventulà la bandiera, mentre se ved sventulà tüti i bandier tran che quela italiana” e, aggiungo io, anche quella che è costata 70 anni di oppressione in molti parti d’Europa.
Fin qui il racconto di mia madre. Qualche anno fa ho fatto delle ricerche presso la sede centrale dell’A.N.P.I. in Corso Magenta 52 a Milano e il nome di Mario Riboni è inscritto nell’elenco dei dispersi (gli albi sono pubblici e penso che chiunque possa consultarli). Al quesito postomi da mia madre sul perché ci si ricordi sempre meno dei melegnanesi, (riguardo i nomi delle vie; il dottor Bozzini, melegnanese più che emerito, l’han rifilad a ca’ de Diu, mentre John Lennon in zona centrale), come don Piero Colombi o Mons. Arturo Giovenzana, ad esempio, posso solo rispondere con un’ amara considerazione: “o i melegnanesi hanno le fette di salame sugli occhi e per calcolo non vedono e non vogliono vedere, oppure chi di Melegnano non è non ha mai fatto lo sforzo di leggere le pubblicazioni di Don Cesare o fa troppa fatica ad imparare la nostra storia”.
Lazzari Ezelinda e Federico Bragalini
Nota del Direttore: Mario Riboni, dato inizialmente per disperso in Russia, è tornato vivo e vegeto in patria dove si è dato all'atletica con onore vincendo diversi campionati per il lancio del peso e del disco. Si è spento alla veneranda età di 101 anni nel luglio del 2014.
E' il primo milanese ad aver ricevuto ben due ambrogini d'oro: il primo alla pensione da dirigente benemerito dell’azienda dei trasporti e il secondo di diritto in quanto meneghino ad aver superato la soglia dei 100 anni
Vedi anche la Storia di Milano