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Renato Vallanzasca, terrore a Milano

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Renato Vallanzasca, noto criminale della Ligera, la mala milanese, ha segnato la storia di Milano negli anni '70 con una serie di crimini che hanno terrorizzato la città. Nato il 14 febbraio 1950 a Milano, figlio di Osvaldo Pistoia e Marie Vallanzasca, crebbe nel quartiere del Giambellino con "zia Rosa", vedendo la madre solo nei fine settimana.

"Fin da giovane, Vallanzasca ha mostrato inclinazioni criminali, finendo più volte nel carcere minorile "Cesare Beccaria", inizialmente per un gesto impulsivo di liberare animali feroci da un circo e poi per piccoli furti nel suo quartiere. C'è chi nasce sbirro, io sono nato ladro", una sua celebre frase, emblema delle sue intime convinzioni.

Il suo primo arresto significativo avvenne nel 1972. In breve, Vallanzasca accumulò ricchezze attraverso furti e rapine, conducendo uno stile di vita lussuoso in un prestigioso appartamento nel centro di Milano.renato vallanzasca

 

La sua carriera criminale si intensificò con la formazione della "banda della Comasina", un gruppo di rapinatori violenti e spietati, formato da lui, da Angela Corradi, Mario Carluccio, Vito Pesce, Rossano Cochis e Antonio Colia. Vallanzasca e la sua banda non esitavano a sparare a chiunque ostacolasse i loro piani. In questo periodo, la banda fu responsabile di numerosi omicidi, inclusi quelli di agenti di polizia e civili. 

Il 13 novembre ad Andria a perire sotto i colpi di mitra è il bancario Emanuele di Ceglie, mentre il 16 novembre a Piazza Vetra a Milano viene ucciso il brigadiere Giovanni Ripani e il 7 febbraio del 1977 al casello autostradale di Dalmine uccidono Renato Barborini e Luigi d’Andrea, due agenti della polizia stradale.

L'attività del bel Renè, come viene soprannominato, prosegue poi con i sequestri di persona. Gli omicidi non si placano.

Nel 1977, Vallanzasca fu arrestato a Roma e rinchiuso poi nel carcere di San Vittore, da dove tentò senza successo di evadere. Dopo essere stato trasferito al carcere di Novara, Vallanzasca commise un atto di violenza estrema uccidendo un altro detenuto.

Dopo una fuga durata 40 giorni, Vallanzasca fu definitivamente arrestato. Nel corso della sua "carriera" criminale, si stima che abbia commesso 7 omicidi, 3 sequestri di persona e almeno 70 rapine, tra il 25 luglio 1976 e il 15 febbraio 1977.

La vita di Renato Vallanzasca rimane un capitolo oscuro nella storia criminale di Milano, un periodo caratterizzato da violenza e paura, che ha lasciato un'impronta indelebile sulla città e sulla sua comunità.

Vedi anche la Breve storia di Milano

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