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Strage di Piazza Fontana a Milano 12 dicembre 1969

12 dicembre 1969, il nostro venerdì nero. In un Paese che dopo il fascismo e la guerra civile si credeva innocente, quattro esplosioni lacerano il pomeriggio invernale, una a Milano e tre a Roma.

Per la più grave, alla Banca nazionale dell’agricoltura di piazza Fontana a Milano, moriranno in diciassette. I feriti sono in tutto centocinque.

Comincia la strategia della tensione, comincia la stagione dei sotterfugi e delle manipolazioni, della corruzione e dei soprusi: la stagione che dura ancora oggi.

Sono passati quasi cinquant'anni (49 per la precisione), ma la memoria attualizza l' accaduto al presente. Era un pomeriggio nebbioso e freddo, quel 12 dicembre 1969 e nell'ampio salone della filiale della Banca Nazionale dell' Agricoltura in piazza Fontana a Milano, alle 16:37- contrariamente agli altri istituti di credito che avevano chiuso,- c'era ancora una certa animazione.piazza fontana

Animazione spiegata dal fatto che, essendo venerdì, molti agricoltori della provincia meneghina erano lì per concludere i loro affari. Quasi certamente quest'imprevisto causò un' ecatombe umana. L'attentatore forse voleva un atto solo dimostrativo ma procurò, invece, una strage.

Un ordigno ad alto potenziale semi distrusse le strutture in cemento della succursale, lasciando sul pavimento insanguinato 17 morti e 88 feriti.

L'autore di un simile gesto efferato lo conosce solo Dio poiché i vari processi non hanno portato ad una verità oggettiva. Piste anarchiche e fasciste si sono intersecate, lasciando i parenti delle vittime nell'angoscia e nella delusione più profonde.

Non servono manifestazioni, ancorché doverose, a celebrare un anniversario, che andrebbe custodito nelle coscienze e nelle preghiere.

Ormai assommano a qualche decina i superstiti e per loro questo è il "giorno della memoria, dell'olocausto". Il campo di prigionia nazista, nel pieno della rivoluzione sessantottina, ha preso l'architettura di una banca; e la ferocia dei kapò eccola materializzata in un vile assassino dal cuore di pietra.piazza fontana targa strage milano

Molte famiglie dei caduti, profondamente cattoliche, hanno perdonato il killer dei propri cari. In attesa di un Giustizia perfetta ed ineludibile. 

Intanto, in questa valle di lacrime, resta il dolore. E il ricordo. E la forza di continuare a vivere in una società schiava della morte.

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