A.A.A Cercasi Santi disperatamente
Oggi parliamo di un argomento spinoso del quale molti evitano di parlare per non essere criticati o attaccati.
Tuttavia io trovo che nella fede, di qualsiasi genere, ci sia un elemento di umanità che risiede in qualsiasi persona, perfino nei più scettici. La canonizzazione avvenuta ieri di papa Giovanni XXIII e papa Giovanni Paolo II hanno portato credenti a Roma da ogni angolo del mondo: nonostante questo si parla di un'affluenza meno numerosa di quanto preannunciato, con i fantomatici due milioni di fedeli che non si sono proprio visti.
Insomma, il messaggio che vorrebbe passare è che chi crede sta cedendo il passo ai laici, coloro che pensano di non credere ma che a tutti gli effetti si trovano in un mondo profondamente religioso.
Dico questo perché la realtà si presenta permeata dalla fede, dove anche i più piccoli gesti, come contare gli anni, hanno un fondamento religioso evidente: eppure tutti, anche coloro che si professano profondamente "atei" pensano di essere nel 2014, non accorgendosi che l'ovvio conto si effettua dalla morte di Cristo. Ci sarebbero molti altri aspetti da analizzare, ma è meglio lasciar perdere queste banalità e concentrarci su ciò che importa di più.
La cerimonia avvenuta per santificare quelli che sono stati due grandissimi della storia, e non solo della chiesa, è un evento che mi ha riportato alla mente l'importanza che dovrebbe avere nelle persone la fede, meglio identificabile a mio parere come "credenza": quel complesso di valori, più o meno profondi, che avrebbero il compito di trainare le persone nella loro esistenza, per evitare degli errori che poi si riflettono anche nella società.
Perché in fondo è una stupidata che lo stato deve essere laico, così come la legge, visto che entrambi questi elementi hanno radici oltre che nella ragione, anche nella morale. Esempio lampante: perché non si deve rubare? Ovviamente perché la legge lo vieta, ma se questa non lo facesse? Saremmo autorizzati a rubare? Molti, anche se di fronte alla possibilità di rubare senza venir puniti, non lo farebbero perché questo non è un gesto giusto. Ma cos'è questo fantomatico "giusto", e che cosa lo determina? La risposta mi pare abbastanza chiara.
Cerchiamo disperatamente dei santi oggi, per dare una forma a tutti quei valori che sembriamo aver perso da troppo tempo, come l'amore, la gentilezza, l'umiltà. Ma credo che il valore che più bisognerebbe recuperare è il perdono, come veicolo per cercare di condurre la società al di fuori di quel clima di pessimismo e disperazione che pare attanagliarla da fin troppo tempo: dobbiamo essere cortesi col prossimo per fare in modo di essere ricambiati. E' fin troppo chiaro purtroppo che le soluzione sono così semplici, eppure credo che la fede, o credenza, ci possa aiutare a colmare una vita solo piena di sé, aiutandoci a riscoprire quello strano gusto così dolce e ricercato, della gioia vera, così raro di questi tempi.
Lasciamo che la morale e la credenza ci ispirino, e cerchiamo nuovi santi a cui ispirarci, figure capaci di fare tanto con così poco tempo a disposizione.
Facciamolo e forse, miglioreremo di un poco il mondo, ma, almeno nel frattempo, miglioreremo sicuramente noi stessi.