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Il Grillo nella simbologia

Il Grillo, un insetto innocuo e simpatico che, al solo pensarlo, ci riporta alla favola di Pinocchio, tuttavia nella storia del simbolismo anch’esso occupa uno spazio significativo, con risvolti davvero interessanti e che adesso vi vado a raccontare.grillo pix

Il Grillo, definito anche come Cantore Lunare, pur non avendo un riscontro notorio come ad esempio l’Ape, la Formica o la Cicala, ha pur sempre rappresentato una sua chiara simbologia.  Lo vediamo ad esempio come simbolo religioso stampato sulle monete dei Messeni, probabilmente attinente la dea Persefone. I Messeni abitavano la Massenia, regione storica dell’antica Grecia, si scontrarono, nelle Guerre messeniche, con Sparta. La dea Persefone, detta anche Kore o Core, è una figura della mitologia greca, fondamentale nei Misteri eleusini, ossia di riti religiosi legati al culto agrario.

Il canto del grillo era considerato dolcissimo, argenteo come il chiarore della Luna e perciò delicato, con un suono che favorisce la quiete, la contemplazione. Nel linguaggio popolare d’Occidente è anche chiamato

“Cavallo delle Fate” o anche il “Cavallo del buon Dio”. Tenere un grillo nei pressi del focolare era considerato una protezione contro le arti della magia nera come le fatture in quanto si considerava il grillo una parte dell’anima dei defunti rimasti per proteggere la casa e chi vi abitava. Assume anche l’immagine, poiché depone le uova sottoterra dove vive in forma di lava per poi uscirne insetto, della vita, della morte e della rinascita in una nuova dimensione.

L’associazione del grillo con la luna ci porta a un detto popolare che dice: “avere il grillo” che è identico all’altro più noto “avere la luna”, ossia essere malinconici o soffrire di nervi. Riporto adesso una vecchia canzone popolare che si cantava in terra di Toscana – ma ho avuto occasione di sentirla, nel dialetto locale, anche qui in terra bresciana, e che vede protagonisti un grillo e una formica.

La canzone dice così:

Grillo, mio grillo,

se tu vuoi moglie, dillo;

se tu n’la vuoi,

abbada ai fatti tuoi.

Povero grillo, in un campo di lino,

la formicuccia ne chiese un filo.

D’un solo filo cosa ne vuoi fare?

Grembiuli e camicie; mi voglio maritare.

Disse lo grillo: ti piglierò io.

La formicuccia: son contenta anch’io.

La formicuccia andò alla festa al porto,

ebbe notizia che il suo grillo era morto.

La formicuccia quando seppe la nuova

cadde per terra e stette svenuta un’ora.

La formicuccia si buttò sul letto,

e con le zampette si batteva il petto.

 

Il grillo è ritenuto simbolo di buona fortuna e, in proposito, mi sovviene una filastrocca dei tempi dell’asilo che diceva così:

Grillo che canti giù nel giardino

la serenata alla bianca Luna

il tuo cantar è per ogni bambino

a cui porterai tanta fortuna.

Una filastrocca semplice proprio adatta ai bimbi di un asilo.

Vedere un grillo all’interno della propria abitazione sarebbe segno di buona fortuna e che il cibo non verrà mai a mancare.

Grillo: Proverbi e modi di dire

Ecco adesso alcuni proverbi e modi di dire evocati dal grillo:

  • Sei fine come un grillo, lo si dice di una persona mingherlina, esile.
  • Mangi come un grillo, ossia mangi poco.
  • Hai il cervello di un grillo, per dire che si è poco intelligenti.
  • Avere molti grilli per la testa, ovvero avere idee bizzarre o capricciose.
  • Sciala grillo! Per indicare che vi è ben poco da scialare, ossia sperperare e spendere.
  • Quel tale ha preso il grillo, per indicare che si era imbronciato.
  • È andato a sentir cantare i grilli, per indicare che era morto.

 

Tuttavia, il grillo più famoso rimane sicuramente quello narrato dal Collodi nella favola di Pinocchio che, come sappiamo, rappresenta la coscienza.  Di fiabe però che hanno protagonista un grillo ve ne sono molte, ecco tre titoli:

  • La lavanda e il grillo.
  • Il grillo e la Cicala.
  • Le meravigliose fiabe del grillo parlante.

Vi è anche una canzone dal titolo: Canzone del Grillo Juan.

Anche Aristotele, filosofo e scienziato greco, compose uno scritto intitolato Grillo, per ricordare il figlio di Senofonte, Grillo, caduto nella battaglia di Martinea tra Ateniesi e Spartani.

Anche la scienza Araldica annovera nei suoi blasoni il grillo come arma parlante. Si trovano in stemmi genovesi, napoletani, pisani e siciliani. Parlando di stemmi nobiliari viene sicuramente alla mente lo stemma dei Marchesi del Grillo, che erano di origine genovese, trasferitisi in Toscana per poi approdare a Roma nel XVII secolo. Un grillo rappresentava anche un’altra nobile famiglia, quella dei Duchi del grillo.

Lo stemma con un grillo compare altresì sopra il palcoscenico del Teatro Valle insieme con quello dei Capranica, ambedue in Roma.

Ecco terminato questa escursione simbolica con protagonista il benvoluto Grillo.

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