Venticinque dicembre è il Natale di Gesù
Venticinque dicembre, la cristianità celebra il santo Natale, ovvero il compleanno di Gesù.
Ognuno di noi, conoscendo il giorno di nascita, celebra il proprio compleanno, e la data è al 99% esatta, lascio quel poco margine di errore poiché è capitato che a volte la trascrizione non corrispondesse col momento del parto. Perché dico questo? Perché alzi la mano chi, almeno una volta, non si è domandato se la data del 25 dicembre sia proprio esatta, e non frutto di un opportuno aggiustamento.
Una delle teorie più accreditate vuole che quella data sia stata scelta per sostituire la festa pagana del “Sole invitto”, tuttavia l’ipotesi è piuttosto traballante poiché tale festa fu introdotta, a Roma, dall'imperatore Eliogabalo tra il 218 e il 222, che poi Aureliano fissò definitivamente il 25 dicembre, mentre la fonte cristiana che racconta del 25 dicembre è del 204, e la cita Ippolito Romano.
L’imperatore Sesto Vario Avito Bassiano, alias Eliogabalo, di origine siriana, era un alto sacerdote del dio sole che sostituì il culto di Giove con quello del “Sol Invictus”. L’imperatore Lucio Domizio Aureliano, aveva la madre che era una sacerdotessa del dio Sole, questo ha sicuramente influito sull'introduzione definitiva del culto. Ippolito Romano, anche se le biografie non concordano pienamente, era teologo e scrittore romano. La sua produzione letteraria fu copiosa e prolifica, anche se molti dei suoi scritti sono purtroppo andati perduti. Subì il martirio insieme a Ponziano.
Fatta questa importante sottolineatura, vediamo di conoscere allora qual è il motivo che si cela dietro la data del compleanno di Gesù. Il primo riferimento ci porta sulle rive del Mar Morto, e precisamente a Qumran, dove un ritrovato calendario solare biblico ci permette di ricostruire i turni di servizio dei sacerdoti ebrei dell’epoca.
Si è così scoperto che Zaccaria, sacerdote e marito di Elisabetta, era in servizio al Tempio di Gerusalemme quando ricevette l’annuncio della nascita del figlio Giovanni, cugino di Gesù. Nel brano del Vangelo di Luca 1,5-23, leggiamo: “al tempo di Erode, re della Giudea, c’era un sacerdote che si chiamava Zaccaria e apparteneva all'ordine sacerdotale di Abìa”, questa precisazione è importante perché ci aiuta a inquadrare le date.
Ventiquattro erano le classi che si avvicendavano per il turno nel Tempio, da sabato a sabato due volte l’anno, il turno di Abìa cadeva dall'otto al 14 del terzo mese del calendario lunare ebraico e dal 24 al 30 dell’ottavo mese. Questa seconda volta, seguendo il calendario solare, corrisponde all'ultima decade del mese di settembre, per cui leggendo ancora Luca 1,57-66, possiamo affermare che nove mesi dopo, ossia a giugno, nasce il figlio a Elisabetta, infatti, la festa di San Giovanni Battista, si onora il 24 di giugno.
Andiamo avanti citando ancora l’Evangelista, egli colloca l’Annunciazione a Maria nel “sesto mese” di gravidanza della cugina Elisabetta, vale a dire nel mese di marzo, ora, se facciamo il giusto conteggio, i nove mesi ci portano proprio nel mese di dicembre, quel che resta da attualizzare è il giorno, perché proprio il 25? Non era usanza, allora, riportare il giorno della nascita, dico solo che il primo a citare e sostenere questa data fu Sesto Giulio Africano, ritenendo l’Incarnazione avvenuta il 25 marzo.
Un'altra precisazione è doverosa poiché qualcuno solleva la questione dei pastori che pascolavano il gregge in un mese invernale, va però ricordato che gli inverni in terra palestinese erano molto più miti dei nostri, per cui le greggi avevano di che cibarsi durante il pascolo.
Dopo questa breve digressione sulla data della nascita di Gesù, la cosa migliore è quella di vivere un Natale sereno in compagnia del Festeggiato.
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