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Visitare Abbiategrasso: le dimore nobiliari

palazzo annoniCome Cassinetta di Lugagnano e Robecco sul Naviglio, anche Abbiategrasso tra il Seicento e il Settecento fu interessata dal ceto nobiliare milanese come proprietà terriera e in seguito divenne anche un esponente del governo locale.

L’espandersi della proprietà fondiaria milanese e gli ingenti capitali portarono numerose famiglie milanesi a costruire numerosi palazzi e ville per controllare la situazione più da vicino. Sono molte le case da nobile che, sopravvissute fino ai nostri giorni, testimoniano lo splendore e il potere di queste grandi famiglie.

All'inizio della strada che porta al Ticino troviamo il Palazzo Arconati, risalente al Cinquecento, appartenente all'omonima famiglia patrizia che ebbe un ruolo importante nell'amministrazione della comunità.
Al pianterreno possiamo ammirare dipinti raffigurante paesaggi e vedute architettoniche, mentre le lunette sono ricoperte con motivi ornamentali, scene grottesche e mitologiche, appartenenti alla seconda metà del Settecento.
Al di fuori delle mura occidentali dal paese vi è Palazzo Pionnio, che nel Settecento era conosciuto come Palazzo della Principessa, dalla pianta quadrata con cortile centrale e un porticato sul lato destro con colonne di pietra, che si apriva su un grande giardino oggi andato perduto.
In Via Teotti possiamo ammirare il Palazzo Orsini, appartenente alla famiglia milanese dei Roma (poi gli Orsini di Roma), che fu acquistato verso il 1661 e in seguito tra il 1730 e il 1740 fu ristrutturato con una netta divisione tra una corte nobile, con un porticato e un loggiato, e una corte rustica, con graffiti del Quattrocento a motivi floreali e dipinti del Cinquecento a tema religioso. La facciata, risalente al Settecento, è stata edificata su un corpo quattrocentesco, come dimostrano i resti di alcune finastre a sesto acuto.
Palazzo Annoni, che si trova nell'omonima via, era in origine della famiglia Pionnio che nel 1793 lo vendette alla famiglia Annoni.
Il corpo principale si trova a sud, e presente un porticato che occupa quasi tutto il lato del cortile, con un notevole effetto scenico dovuto anche dalla presenza della superficie piena del primo piano intervallata da tre finestre.

Sul lato opposto troviamo l’edificio residenziale, con un porticato dotato di colonne binarie che da una sensazione di nobiltà ed impotenza.
Numerose sono le altre case di nobili che si trovano ad Abbiategrasso tra cui ricordiamo; Palazzo Cattaneo, che si sviluppa su un corpo principale parallelo al corso Matteotti, con due cortili vicino all'ala principale; Palazzo Sacchei, dapprima degli abbiatensi Tarantola e poi del nobile milanese Antonio Sacchei, che originalmente aveva un pianta a U aperta su un grande giardino, stanze riccamente decorate e una facciata sviluppata su tre piani e asimmetrica, oggi andate quasi del tutto perdute a causa dei restauri e degli interventi edilizi; Palazzo Citterio, con un corpo centrale di tre piani e due corpi di fabbrica a due piani che affiancano un ricco muro di cinta dotato di un cancello centrato sull'ingresso della villa, con un grande effetto scenografico, oltre a un portico con terrazzo e quattro colonne; Palazzo Corio, risalente al Cinquecento poi restaurato nel Settecento, con una pianta a C su due piani e un portico al piano terra verso nord, oltre a una facciata elegante dotata di cinque balconcini e prospetti in cotto.

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