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Museo del Cappello Militare a Magliano Alpi

Il nostro bel Paese non è solo ricco di paesaggi incantevoli e località rinomate e ricche di arte e storia, ma anche di musei, e dei più disparati, come quello che vi voglio presentare in questo articolo, il Museo del Cappello Militare. Normalmente il cappello militare lo vediamo quando vi è una manifestazione particolare oppure in televisione, diciamo pure che il più visto e conosciuto è il cappello degli Alpini seguito da quello dei Bersaglieri, ma in realtà ve ne sono molti altri e sono tutti patrimonio della nostra italica storia.bersaglieri cappello soldier 805314 960 720 pix

Il Museo si trova in via Langhe, 146 nel Comune di Magliano Alpi, siamo in provincia di Cuneo, situato alla porte di Mondovì. Il Comune è raggiungibile anche via ferrovia posta sulla linea Torino-Fossano-Savona.

Il Museo è aperto:

  • tutte le prime domeniche del mese dalle ore 15,00 alle ore 17,00.
  • il lunedì e il mercoledì dalle ore 20,30 alle ore ore 22,30.

Per informazioni e concordare aperture telefonare al n. 0174 66121 interno 1 o 6, soprattutto adesso, considerato il periodo di restrizioni per pandemia. info@museodelappellomilitare.it

Il Museo è frutto di una collezione privata dovuta a Pietro Vittorio Corelli e dal figlio Gianluigi, e inaugurato nel settembre del 2017. La collezione esposta è dovuta a venti anni di ricerche e recuperi di reperti militari. Si possono ammirare oltre 300 cappelli militari di oltre cento paesi inerenti dalla seconda guerra mondiale sino ai nostri giorni. Oltre ai cappelli è possibile vedere anche alcune divise militari risalenti al periodo Sabaudo e altre interessanti uniformi. Insomma, un museo che vale la pena visitare perché arricchisce il bagaglio di conoscenze storiche.

Non voglio concludere l'articolo senza descrivere i due cappelli militari italiani più famosi, ossia quello degli Alpini e quello dei Bersaglieri.

Il centenario cappello degli Alpini, che è però in voga dal 1872, si presenta con una lunga penna nera – vi è anche una nota canzone in merito – è sicuramente conosciuto da tutti, anche se è doveroso precisare che non sempre la penna, che è di Corvo, è nera, infatti, è di Corvo per i soldati e i sottufficiali, poi per i sottufficiali inferiori – da Sottotenente a Capitano, la penna diviene marrone ed è di Aquila, per gli ufficiali superiori, da maggiore in su, la penna è bianca e di Oca. Una interessante domanda è quella che chiede come mai alcuni copricapi militari hanno sentito l'esigenza di adornarsi con penne e pennacchi, probabilmente è da collegare alla simbologia che l'uccello portatore di quelle penne simboleggiava nella tradizione mitologica, normalmente di forza, audacia, bellezza, che incuteva timore e, non ultimo, l'appariscenza a volte maestosa. È così che, almeno sino all'inizio del Novecento, sui copricapi militari apparvero penne e piume. Interessante sarebbe continuare in questa ricerca sul cappello alpino, ma siccome desidero citare anche quello dei Bersaglieri, qui mi fermo.

Sicuramente sappiamo, se non altro da ricordi scolastici, che il corpo dei Bersaglieri fu fondato il 18 giugno 1836 da Alessandro La Marmora, il quale descrisse anche come doveva essere il cappello dei " fanti piumati". Consisteva in un copricapo con visiera, basso e leggero, fatto in modo da proteggere dal sole e impedire che la pioggia potesse entrare nel collo. Il caratteristico e bel pennacchio è composto da numerose piume di varia lunghezza, di colore bronzato con iridescenze. Al tempo erano di Gallo Cedrone, oggi invece sono di uccelli orientali. Il motivo di avere un così folto numero di piume, oltre alla bellezza estetica, era dettato dal fatto che una delle doti fondamentali del Corpo dei Bersaglieri doveva essere la prontezza nello slancio e la resistenza nella corsa. Ritengo che chiunque abbia assistito ad una parata dei Bersaglieri in corsa possa negare la forza e la bellezza di quelle piume svolazzanti al vento.

Concludo però rinnovando l'invito a visitare il Museo del Cappello Militare che sicuramente non lascerà delusi.

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