19 marzo, si brucia la vecchia: addio inverno
Una usanza, questa, che si perpetua da moltissimo tempo e che si svolge a metà quaresima dove, davanti a un falò, e magari dopo aver fatto un sommario processo, viene "bruciata la vecchia", molto più raramente un "vecchio".
L'usanza è sicuramente legata alla natura e alla vita contadina, infatti, l'avvenimento si compie poco prima dell'equinozio di primavera e la "vecchia" bruciata acquisisce il simbolo del freddo e delle privazioni portate dall'inverno che finalmente vengono esorcizzate dal fuoco che, distruggendo, purifica.
Inverno alle spalle, si brucia la vecchia
Bruciare la "vecchia" è quindi lasciarsi alle spalle tutto ciò che è negativo, maligno, che ha portato disgrazie, privazioni, sofferenze, tanto è vero che in alcuni luoghi si è usi mettere con la vecchia anche dei bigliettini dove ognuno può scrivere tutto ciò che vorrebbe eliminare di negativo.
È il fuoco che purifica e, distruggendo ciò che è male, permette di ripartire con una nuova energia, proprio come l'inverno che muore e la primavera che nasce – rinasce portando una vita nuova , una possibilità nuova. In molte località, dalle più grandi alle più piccole, si è soliti svolgere anche un "processo", con tanto di vecchia-strega, di giudice, avvocati e testimoni, che accusano l'imputata di essere la responsabile delle magagne del proprio paese, elencando tutte le cose e/o gli avvenimenti che si sono succeduti nell'arco dell'anno, magari citando anche le persone responsabili. Della serie: i "panni sporchi si lavano in famiglia". Quest'ultima possibilità avviene solo in una comunità molto unita e ben disposta a questo tipo di irriverenze.
I paesi lombardi che vivono questa pratica sono moltissimi, anche se adesso con la faccenda dell'inquinamento l'uso del falò verrà probabilmente vietato, tuttavia questo non fa venire meno l'iniziativa, infatti, si ricorre ad altri tipi di "tortura", come il taglio della testa, l'essere segati in due, finire impiccata.
Certo, per i più sensibili e i bambini più piccoli, l'assistere a queste brutalità non lasciano indifferenti, tuttavia se il tutto viene loro spiegato prima sono perfettamente in grado di assimilare e dare il giusto peso all'avvenimento. Terminato il tutto si accede al ristoro, dove sono offerte frittelle, chiacchiere, dolci, vin brulè o altre leccornie, e questo permette anche di socializzare e scambiarsi i pareri su quanto avvenuto, in attesa della prossima metà Quaresima.
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