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Milano e le sue carceri

carcere milano

Milano, città di arte e storia, nasconde tra le sue pieghe un passato legato ai luoghi di detenzione. Tra questi, il più noto è senza dubbio il carcere di San Vittore, ma la città ha ospitato nel tempo numerose strutture destinate alla prigionia, ognuna con una storia e una funzione specifica. Questo articolo vuole ripercorrere, seppur sinteticamente, alcuni dei principali luoghi di detenzione che hanno caratterizzato Milano.


Carcere: Etimologia e Significato

La parola "carcere" deriva dal termine latino carcer, che significa “recinto”, a indicare un luogo chiuso e delimitato per contenere individui. Spesso usiamo anche il termine "prigione", che ha radici nel participio passato latino prehĕndere (prendere), e che nella percezione popolare evoca immagini di luoghi bui, angusti e opprimenti.


Le carceri presenti a Milano nei secoli

Ripercorrendo a ritroso la storia della nostra città, quali erano le carceri presenti a Milano? Partendo dalla fine del XVII secolo, troviamo diversi luoghi destinati alla detenzione, tra i quali:

  • La Casa di Correzione, che sorgeva nella zona di Porta Nuova e smantellata nel 1932, dove erano rinchiusi i colpevoli di reati minori e tenuti in regime di separazione. I detenuti, nessuno escluso, erano obbligati a lavorare la canapa e la lana, onde ottenere coperte e panni che erano distribuiti a tutte le carceri site in terra lombarda.
  • Vi era anche una “casa” definita “Ergastolo”, dove erano rinchiusi i condannati per gravi reati, non in isolamento, utilizzati per lavori di pubblica utilità in patria e non più sulle navi veneziane. Siamo nel XVIII secolo.
  • Carcere di Santa Margherita o della Questura, che sorgeva dove ora si trova la Galleria Vittorio Emanuele II, siamo nel 1878. Qui erano ospitate le prostitute, i debitori e per chi era in attesa di passaggio al altro carcere.
  • Carcere del Castello Sforzesco, che vede affluire i carcerati detenuti nel penitenziario di Santa Margherita, e che ospita i prigionieri politici.
  • Il carcere del Tribunale – ex palazzo di giustizia – che si trovava tra piazza Beccaria e il vicolo San Zeno, in cui erano rinchiusi chi era in attesa di giudizio e condannati già in via di trasferimento.
  • Nelle vicinanze di Piazza Fontana sorgeva il carcere criminale presso il Tribunale di correzione.
  • Il carcere della Pretura, sito nell'ex convento di Sant'Antonio, riservato alla reclusione femminile.
  • Palazzo Pretorio.
  • La Casa di Polizia.
  • La Casa di lavoro volontario.
  • Il carcere di San Vittore Vecchio e San Vittore Nuovo.

Quando fu inaugurato il nuovo carcere cellulare, ossia l’attuale San Vittore, tutti gli altri furono abbandonati o demoliti. Il carcere rispecchiava il modello settecentesco e americano, definito panottico, che vedeva un corpo centrale e sei raggi o bracci che si dipartivano da questi, e che ancora ne caratterizza la struttura.

Prima di porre termine a questa brevissima carrellata delle carceri storicamente presenti nella nostra Milano, voglio ricordare alcuni termini e canzoni in dialetto meneghino che parlano o alludono al mondo delle carceri.

  • La prigione sita nel Palazzo Pretorio era detta “l’albergh di do campann”.
  • Andà a bòrtol”, significava andare in carcere.
  • La prigione era chiamata, sempre in gergo milanese, “Bùs negher”.
  • Per chi era condannato all’ergastolo, si diceva che veniva mandato alla “Casa Felìs”.

Anche il mondo della canzone ha scritto e cantato le carceri, conosciuta è la canzone “Ma mi”, scritta da Strehler e cantata dalla Vanoni, da Milva, da Gaber e altri, e che dice: “ma mi, ma mi, ma mi, quaranta dì, quaranta nott, a San Vittur a ciapaa i bott”, con quel che segue. Altra canzone, sicuramente meno conosciuta è quella di “El Dondina”, soprannome dato dalla mala milanese a un agente di polizia, dal titolo “El Dondina quan l’è ciocch”, e che dice così: “El Dondina quand lìè ciocch, el va intorna a ciappà i locch, e i e mena a San Vittòr a sentì quant inn i òr”.

Un’altra carrellata veloce in un aspetto storico della nostra Milano. 

Questo breve excursus sulle carceri di Milano offre uno sguardo su un aspetto meno conosciuto della storia cittadina. Oltre alla loro funzione punitiva, questi luoghi riflettono cambiamenti sociali, culturali e architettonici che hanno attraversato i secoli. Milano, con la sua ricca storia, non smette mai di raccontare vicende affascinanti e spesso dimenticate.

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