Casa Giacobbe a Magenta
Le prime notizie su Casa Giacobbe sono del 1664 quando l'edificio venne ipotecato a favore di Clara Pedra Borgazzi a seguito dei numerosi debiti contratti dalla famiglia Borri nei confronti della nobildonna milanese.
Nel 1690 Maddalena Borri cedette definitivamente a Carlo Domenico Borgazzi la casa di Magenta con altri beni per estinguere il debito che era stato contratto dal padre.
Quando nel 1768 Giovanni Battista Borgazzi ereditò la casa, dovette vendere il tutto al ragioniere Filippo Viganò che nel maggio del 1820 cedette tutti i suoi beni a Magenta a Giovanni Andrea De Andrea.
Alla morte di quest’ultimo nel 1833 i suoi beni vennero lasciati in eredità alle figlie e ai nipoti, e la villa di Magenta fu della figlia Agostina De Andrea, che era sposata all’avvocato Giovanni Giacobbe, da cui la casa prese l’attuale dicitura.
Proprio il fatto che la villa si trovasse all'ingresso del borgo, e dominasse con la sua torretta la vicina linea ferroviaria oltre alla stazione e alla strade per Boffalora e Marcallo, la trasformò in uno dei capisaldi delle linee difensive austroungariche durante la Battaglia che si svolse a Magenta il 4 giugno 1859, dove il gen. Espinasse morì durante lo scontro con i Kaiserjager che occupavano la Villa.
Ancore oggi i danni alla villa che furono provocati durante gli scontri del 1859 sono visibili, come la facciata verso il giardino che fu crivellata dai proiettili.
Per ricordare la battaglia l'avvocato Giacobbe incaricò il pittore Giacomo Campi di decorare il porticato della villa con un ciclo pittorico che rievocasse quei giorni di guerra. L'opera fu completata nel 1897.
Nel 1921 Giovanni Giacobbe donò ai magentini i cimeli della battaglia del 1859 che il figlio aveva conservato in un piccolo museo da lui stesso allestito.
Dieci anni dopo, nel 1931, il Podestà di Magenta Giuseppe Brocca affidò quelle reliquie al museo del Risorgimento di Milano, mentre nel 1935 la villa fu acquistata dal Comune.
Oggi Casa Giacobbe, dopo essere stata una scuola, biblioteca comunale, piccolo museo, sala mostre, sede del Parco del Ticino, sede di uffici comunali, è diventata la sede delle associazioni magentine, oltre a essere uno dei motori delle iniziative culturali della Città.