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Il Palazzo della Banca d'Italia a Milano

banca italia milanoMilano, città ricca di palazzi e costruzioni che meritano attenzione e per i quali, conoscere la loro storia, aiuta a essere più milanesi. Da dove iniziare? Ho scomodato la sorte la quale mi ha individuato il Palazzo della Banca d’Italia, edificio storico sito in via Cordusio, 5.

La piazza dove sorge la Banca d’Italia, è stata voluta alla fine del XIX secolo, poiché si diede inizio a una profonda modifica dell’aerea ex demaniale del convento del Bocchetto.

Questo monastero, delle Benedettine Osservanti, fu quello dove fu imprigionata suor Virginia Maria de Leyva, conosciuta come la Monaca di Monza. L’edificio bancario fu edificato tra il 1907 e il 1912, e il progetto si deve agli architetti milanesi Luigi Broggi e Cesare Nava.

Il palazzo doveva divenire la nuova sede della Banca d’Italia, e s’ispirava al monumento a Vittorio Emanuele II a Roma e allo stile degli istituti bancari tedeschi. Durante i lavori per la sua costruzione furono rinvenuti, a sette metri di profondità, i resti di un edificio romano, forse il loro palazzo della Zecca, e reperti di un probabile grande tempio celtico - romano.

Osservando attentamente l’edificio non può sfuggire il suo aspetto monumentale e il grande portone d’ingresso in ferro battuto, posto tra quattro gigantesche colonne doriche, ordine architettonico di origine greca, e sormontato da quattro Cariatidi o Canèfori femminili.

Permettetemi una trasgressione curiosa su questi due nomi; il termine Cariatide è identificato con “donna di Caria” perché a sostenere gli architravi, furono raffigurate le donne di Caria fatte prigioniere dagli Ateniesi, mentre il termine Canèfori allude alle giovani che in Atene portavano canestri di spighe e di fiori alle feste di Pallade. Considerato però che siamo a Milano, in dialetto milanese cariatidi si dice “omenòn o omenòni”. In basso, sempre ai lati del portone, sono visibili due scudi a forma ovale su cui primeggia la scritta Banca d’Italia. Entrando all'interno ci troviamo in un vasto salone centrale che conserva ancora gli arredi originali dell’epoca, e dove trova posto una statua, i Diòscuri, dell’artista Giorgio Pomodoro, al secolo Giò. I Diòscuri sono personaggi della mitologia greca e romana e riconducibile a Càstore e Pollùce.

Le sale storiche presentano un aspetto di notevole eleganza e preziosità, così come lo scalone d’onore, decorato con vetrate in stile Liberty, così come il salone delle assemblee, riportato ai suoi splendori dopo l’avvenuto restauro. Molto interessanti gli arredi originali dell’epoca, così come le opere d’arte presenti, di artisti quali Hayez, Guttuso e altri. L’invito è quello, seguendo le varie iniziative proposte, ad esempio dal FAI, di non perdere l’occasione per una visita a questa importante struttura milanese.

La Banca d’Italia è il tesoriere dello Stato e ne svolge funzione: paga per conto delle Amministrazioni dello Stato e incassa le somme a lui dovute. I cittadini possono incassare o versare somme e ottenere informazioni sulle operazioni eseguite.

Informazioni si possono reperire al n. tel. 02/724241 – mail: milano.segreteria@bancaditalia.it

L’orario di apertura al pubblico è il seguente:

Dal lunedì al venerdì dalle 8,15 alle 13,30.

Nei giorni semifestivi dalle 8,15 alle 11,15.

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