La Martesana in età romana
Il territorio della Martesana è una fascia territoriale a nord-est di Milano che corre lungo il Naviglio Martesana. L’etimologia del nome risulta di difficile interpretazione; alcuni storici locali propendono per la derivazione da Marte, divinità romana della guerra.
Dal 1849 al 2009 ci sono stati sporadici ma significativi rinvenimenti nei tre comuni milanesi di Cernusco sul Naviglio, Cologno Monzese e Pioltello.
Pioltello
Plautellum era il nome di Pioltello durante il Medioevo (Codex diplomaticus Langobardiae, anno 1020); prima di questadata non è attestato un antico abitato. I linguisti ritengono che il nome derivi dall'aggettivo plautum cioè “piatto”, in riferimento al terreno pianeggiante.
Nel 1985 venne alla luce una tomba con sarcofago a lastroni di pietra (e mattoni come chiusura dei lati brevi) con 4 scheletri e corredo composto da contenitori ceramici, vitrei e da 21 monete di bronzo, il tutto ascrivibile al III-IV secolo d.C.Una importante scoperta è stata fatta nel febbraio 2009, durante i lavori per la costruzione di una ditta: una necropoli composta da 14 tombe, 13 a incinerazione e una sola a inumazione.
Sul sito si osservavano le tracce in negativo di un lungo muro relativo a un edificio smantellato in antico. Ciò ha fatto ipotizzare l’esistenza di una villa rustica romana.
La tomba a inumazione presentava due monete, una in una nicchia (sul recto era la testa di Commodo, sul verso la dea Speranza), l’altra tenuta dalla defunta (sul dritto Faustina Minore, moglie di Marco Aurelio e madre di Commodo e sul rovescio la dea Abbondanza). La datazione quindi è posta dal 176 d.C. in poi.Il reperto più interessante è una coppetta in terra sigillata, rinvenuta eccezionalmente integra, realizzata con excisioni, orizzontali ondulate e foglie trilobate appuntite.
La sua datazione è l’inizio del III sec. d.C., periodo in cui è inquadrabile la sepoltura.
Le analisi antropologiche forniscono i dati sulla defunta: una donna di circa 60 anni.
È quindi ipotizzabile l’esistenza di un piccolo abitato romano a Pioltello (si ricorda una testimonianza, in occasione di lavori presso una cappella della chiesa centrale a Pioltello, circa il ritrovamento di frammenti di colonne in marmo rosso) e di una villa rustica lungo una via secondaria fiancheggiata dalla necropoli.
Cernusco sul Naviglio
Cix(i)nusculum era la denominazione di Cernusco sul Naviglio in epoca medievale. Un documento milanese ne attesta il toponimo dal 1147. Fino al XIX secolo la città era chiamata Cernusco Asinaria perché ritenuta un vicus romano legato alla famiglia Asinia infatti nel 1849, in località Cascina Lupa, lo storico locale Luigi Rodrigo Ghezzi, durante lavori di rifacimento di alcune stalle, assistette alla scoperta di quello che si ritenne il sepolcreto degli Asinii. Il corredo è andato perduto ma rimangono i disegni dei reperti venuti alla luce: due fibule d’argento, un’anfora con iscrizione e un’olla cineraria, con un semiasse contrassegnato dalla lettera S, erano l’unico corredo presente.
L’iscrizione sull’anfora, in caratteri capitali corsivi usati tra I sec. a.C. e III d.C., recita:
DI. XV. KAL. QT.
CÆX. IULIU. IV COS.
K. AASIN. CINIS. DS. R.
Traduzione: nel giorno 15 prima delle calende di Quintile (17 giugno), nel 4° consolato di Giulio Cesare (45 a.C.), le ceneri di Caio Asinio furono seppellite e dedicate secondo il rito.
A completare il contesto si trovarono due putti alati (oggi al museo archeologico di Milano) scolpiti nel marmo e recanti torce abbassate (indici di significato funerario) incastonati nel muro della vicina chiesa di S. Maria Addolorata.
Il suolo cernuschese ha restituito, nel 1955, una tomba con corredo comprendente vasellame in terracotta (olpe, bicchiere), in terra sigillata (patera con bollo LADA), lucerna a volute con X a rilievo su fondo. Sul disco Bacco con tirso e pantera, presso un albero di vite. Ultimo reperto, un balsamario vitreo a corpo tondeggiante.
Ci troviamo di fronte a una tomba di un uomo vissuto alla fine della Repubblica, identificato con Caio Asinio Pollione, amico di Cesare, oratore e politico, primo fondatore di una biblioteca pubblica il quale però morì nel 4 d.C. È quindi possibile che si trattasse di un altro Caio Asinio.
Inoltre il nome del mese di Quintile è citato per l’ultima volta poiché, come ricorda Svetonio nelle Vite dei Cesari, nel 44 a.C. verrà sostituito con Iulius (luglio) in onore di Cesare morto.
Per le fibule argentee Tito Livio dice che esse erano simbolo di onori militari (Ab Urbe condita, libri 39 e 91).
Risulta strano il luogo di sepoltura di un importante uomo, legato forse alla politica tardo-repubblicana e cesariana, che scelse un posto verosimilmente sede di un piccolo villaggio di I secolo a.C. Inoltre, l’epigrafe sull’anfora contiene due varianti: CAEX per CAESARE e IULIU per IULIO.
È possibile che Cernusco fosse un vicus romano pre-imperiale ma mancano i dati oggettivi per una definitiva affermazione. Indimostrabile è il collegamento, che fece don Luigi Biraghi, tra Cixnusculum e la fusione di Cinis + ustum,cioè “ceneri” e “combusto” ad indicare il luogo della sepoltura delle ceneri.
Bibliografia
S. BRUNO – G. SORISI 1994, Cernusco sul Naviglio attraverso la storia e le sue cartoline, Cernusco Sul Naviglio, p. 23
A. CERESA MORI 1985, Pioltello, località Seggiano. Tomba tardoromana in Notiziario Soprintendenza Archeologica della Lombardia, pp. 159-161
L. SIMONE ZOPFI, P. BORDIGONE 2009, Una nuova necropoli romana a Pioltello e un raro esempio di sigillata gallica excisa in Fasti on Line Documents & Research (www.fastionline.org)
L. SIMONE ZOPFI 2010, Pioltello romana rivive. Un vaso eccezionale, un volto, una vita.
Stefano Todisco
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