La via Meravigli a Milano
Questa volta vi voglio parlare della Via Meravigli, via della nostra città, che si trova esattamente nel centro storico e precisamente tra la via Dante e Corso Magenta.
Un tempo piuttosto lontano la via era lastricata e, in un punto preciso della via, una lastra sporgeva sopra le altre. Qualcuno si chiederà il perché, ebbene la sua funzione era quella di permettere a Sant'Ambrogio di salire a cavallo, tanto che alla fine fu chiamata Pietra Santa. La Via prese il nome da una famiglia nobile e ricca, quella dei Meravigli o, secondo altri, Maraviglia.
Purtroppo questi altolocati aveva il brutto vizio di essere dei prepotenti e quando, nel 1281, recarono grave offesa al Monastero di Pontida, fecero si che il Papa enunciò l'interdetto su tutta Milano. Il Monastero o Abbazia di Pontida, dedicata a San Giacomo Maggiore, si trova nell'omonimo comune in provincia di Bergamo. Vi furono suppliche affinché il Papa rivedesse le sue decisioni, questi allora stabilì che Milano poteva ottenere l'indulgenza a patto che, entro tre mesi, i monaci, e in particolare il Priore, ricevessero formali scuse. Cosa che pare avvenne da parte del Casato, probabilmente ingoiando di traverso il boccone.
Un altro personaggio che si distinse fu Francesco Meravigli, credenziere ducale, il quale riuscì a consegnare alla giustizia Gerolamo Olgiati, che aveva, con altri complici, attentato alla vita di Galeazzo Maria nella chiesa di Santo Stefano. L'Olgiati, in fuga si rifugiò presso una serva di un orefice. Qualcuno però avvertì l'orefice e questi si premurò di informare il Meravigli il quale provvide al suo arresto. Sulla testa dell'Olgiati pendeva anche una taglia di cinquecento ducati d'oro, che il Meravigli si intascò dividendoli con l'orefice.
Un altro rampollo dei Meravigli, e precisamente Alberto, fu da Francesco I di Francia inviato a Milano con l'incarico di riallacciare i rapporti con Massimiliano Sforza, figlio di Ludovico il Moro, al quale Carlo V di Spagna aveva restituito il ducato di Milano. Il suo intento con Massimiliano riuscì, tuttavia Carlo V fiutò un intrigo e levò delle proteste. Dopo poco tempo il Meravigli ebbe un violento alterco con un certo Castiglione, gentiluomo di camera dello Sforza, che presto degenerò in una sanguinosa zuffa. Il Castiglione ebbe la peggio e fu ucciso. Al Meravigli però non andò molto meglio, infatti, fu catturato e tradotto prigioniero in Castello, e tre giorni dopo il suo corpo, decollato, fu esposto sulla torre del Broletto. La causa dell'alterco fu imputata a una faccenda di donne tra i due, ma pare che l'incidente fosse provocato ad arte.
Nella Via esiste anche la Casa dei Meravigli, situata in via Meravigli al n. 4, costruita nel XV secolo. È presente anche la Galleria Meravigli in stile Liberty, con la funzione di galleria commerciale. Questa unisce la via Meravigli con la via Gaetano Negri, fu costruita tra il 1928 – 1930 in occasione del trasferimento della Borsa Valori a Palazzo Mezzanotte in piazza Affari.
Adesso, se pur con questo piccolo contributo, conosciamo un po' meglio la nostra bella Milano.
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