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Le Signorie di Milano

milano toptenNel 1277 a Desio, si affrontarono la Famiglia dei Torriani e i Visconti dell’arcivescovo Ottone, che ebbero la meglio.
I Visconti chiamarono i massimi artisti dell’epoca, tra cui Giotto, ad abbellire la città e i suoi palazzi, e commissionarono nuovi edifici tra cui il Castello e il Duomo.

L’apice della potenza viscontea fu raggiunto durante la signoria di Gian Galeazzo (duca dal 1395), che intraprese un ambizioso progetto d’espansione. Il dominio di Milano arrivò a comprendere gran parte dell’Italia settentrionale e alcune città della Toscana, ma il piano del duca di unire l’Italia sotto il suo dominio fu stroncato dalla sua morte sopraggiunta nel 1402.

Nel 1447 la dinastia viscontea si estinse. Per tre anni la città si autogovernò dando vita alla Repubblica Ambrosiana.
Nel 1450 il condottiero Francesco Sforza inaugurò il cinquantennio forse più felice della storia di Milano: abbandonò i progetti espansionistici dei Visconti e garantì un periodo di pace alla città che si arricchì e raggiunse i 100.000 abitanti.
Il castello visconteo, ricostruito, divenne il Castello Sforzesco, mentre architetti come il Solari e il Filarete diedero inizio al grande Ospedale Maggiore, meglio noto come ‘Ca’ Granda".

Dal punto di vista artistico, tuttavia, i vertici vennero raggiunti sotto il ducato di Ludovico Sforza, detto "il Moro" (1479-1508). Egli fu un politico sconsiderato ma nello stesso tempo un grande mecenate.
La sua politica di alleanze e le sue scelte strategiche sancirono la fine della libertà Milano, che nel 1499 cadde sotto il dominio francese, ma sotto la signoria in città si verificò una fioritura artistica e culturale seconda solo a quella della Firenze medicea.

A partire dal 1480 lavorarono a Milano, tra gli altri Bramante e Leonardo da Vinci.
Il primo restaurò numerose chiese e progettò S.Maria delle Grazie, nel cui refettorio Leonardo dipinse L’Ultima Cena. Leonardo intervenne anche in campo urbanistico e ampliò il sistema dei Navigli.

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