Chiesa di San Protaso a Milano: antica testimonianza di Fede nel cuore del Lorenteggio
In un luogo che sembra quasi surreale, incastonata tra le corsie dello spartitraffico di via Lorenteggio, sorge la Chiesetta di San Protaso, un gioiello di storia e fede che resiste al tempo e all’urbanizzazione della Milano moderna. Costruita tra il IX e il XII secolo, questa piccola chiesa, conosciuta anche come la Gesétta di Lusert, ha una storia singolare e un legame indissolubile con il quartiere che la circonda.
Un Rifugio Spirituale per i Contadini del Passato
Originariamente, la chiesetta era il punto di riferimento spirituale per i contadini che abitavano la zona. Qui si celebrava la Santa Messa domenicale, e la chiesa fungeva da luogo di incontro per la comunità agricola. Situata allora in mezzo ai campi, la chiesetta era un simbolo di speranza e di fede per gli abitanti della zona, che trovavano in questo semplice edificio in pietra un rifugio spirituale nelle dure giornate di lavoro.
Una Resistenza Storica: La Battaglia per la Conservazione della Chiesa
Negli anni '30, con l’espansione urbanistica di Milano, si progettò l’abbattimento della chiesetta per far spazio alla nuova via Lorenteggio. Tuttavia, la comunità locale si oppose strenuamente, riuscendo a salvarla dalla demolizione. Grazie a questa determinazione, oggi possiamo ancora ammirare la chiesa, che si erge come una testimonianza del passato in mezzo al traffico cittadino.
Davanti all’ingresso della chiesa è stato posto un antico cippo stradale, probabilmente risalente all’inizio dell’Ottocento, che aggiunge un ulteriore tocco storico a questo angolo di Milano.
La “Gesétta di Lusert”: Un Soprannome Affettuoso e Poetico 🦎
Fino agli anni '50, quando la chiesetta era ancora circondata dai campi, veniva affettuosamente chiamata dai residenti “Gesétta di Lusert”, ovvero la “chiesetta delle lucertole”. Questo nome curioso deriva dalla presenza di numerose lucertole che si arrampicavano sui muri dell’edificio, riscaldandosi al sole. Per un breve periodo, durante questo periodo di transizione, la chiesa fu addirittura adibita a fienile, testimoniando la sua continua adattabilità alle esigenze del territorio.
Questa denominazione è stata immortalata nel dialetto milanese da Piero Mazzarella, un noto attore e poeta meneghino, che ha scritto dei versi nostalgici dedicati a questa piccola chiesa:
Gh’è ona gesa là in fond
a la strada che porta a Biegrass,
la gh’ha minga el sagraa
e l’è fada de sass;
l’è freggia d’inverno,
co’i mur che se lassen andaa,
ma la cros del Signor
la te manda calor.
Questi versi esprimono l’anima semplice e devota di una comunità legata a un luogo che, pur nella sua umiltà, rappresenta un faro di speranza e conforto.
Una Chiesa che Apre le Porte Solo una Volta all’Anno
Oggi, la Chiesetta di San Protaso è aperta solo una volta all’anno, durante la festa del quartiere, diventando un simbolo per gli abitanti e un’occasione per riscoprire le radici storiche del territorio. Nonostante il traffico che la circonda e la modernizzazione del quartiere, la chiesa continua a trasmettere il suo fascino antico, rimanendo un punto di riferimento per chi conosce la sua storia.
Un Esempio di Resilienza Culturale
La chiesetta non è solo un edificio storico, ma anche un simbolo di resilienza culturale. La sua capacità di resistere ai cambiamenti della città e alle pressioni dell’urbanizzazione racconta una storia di appartenenza e di protezione del proprio patrimonio. È un esempio di come, anche in una metropoli in continua evoluzione, sia possibile preservare luoghi che custodiscono la memoria di una comunità.
Conclusione: Un Angolo di Storia nel Traffico di Milano
La Chiesetta di San Protaso è un luogo che sorprende chiunque passi lungo via Lorenteggio. In mezzo a una delle arterie più trafficate di Milano, si trova questo piccolo edificio che racconta di tempi antichi, di contadini e di tradizioni. È un pezzo di storia che, nonostante l’incessante trasformazione della città, ha saputo mantenere intatto il suo fascino, restando un simbolo di fede e comunità per tutti coloro che ne conoscono la storia.
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