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A 40 anni ti voglio dire che: scegliti e il mondo lo farà di conseguenza

Non sono stata scelta.

Quanto costa accettare la non reciprocità? Come si fa a non essere triste per il fatto di non essere scelta da chi invece sceglieresti tutti i giorni della tua vita?question mark pix

NON ESSERE SCELTI FA PAURA

Una domanda intensa questa, per un tema altrettanto profondo.

Devo dirti che la tua lettera, ovviamente più dettagliata rispetto alla sola domanda che ho riportato qui per una privacy che tu mi hai chiesto e che rispetto completamente, mi ha fatto commuovere e riflettere.

Diciamoci la verità, alzi la mano chi almeno una volta nella vita non si sia sentito in qualche modo “non scelto” o che abbia avuto paura di non essere scelto, non vi vedo ma ho come la sensazione che forse un po’ ognuno di noi abbia la mano che scalpita verso il

DIVERSI MODI DI ESSERE SCELTI

Ci sono diversi modi di “essere scelti”, diversi modi per “sentirsi scelti” ma poi alla fine credo che lo stato d'animo dipenda sempre da quanto noi stessi saremmo pronti a sceglierci davvero, perché quando sebbene tutto "io mi sceglierei comunque", fa sempre meno male.

Si può essere la scelta per un parere importante, si può essere la scelta per un giorno o… una notte, si può essere la scelta per dire “no perché con te non posso permettermi di sbagliare” oppure, in alcuni casi e per qualche ragione, si può non essere più la scelta o essere quella scelta neppure presa in considerazione.

E in tutto ciò tu, tu ti saresti scelta davvero?

Perché sai cosa penso? Penso che forse se tu per prima ti continuassi a scegliere ogni secondo della tua vita, oggi forse saresti un po' meno triste e ti sentiresti un po' più accolta, a prescindere da chi ti dica un si o chi al contrario un no.

Insomma pare complicato e triste, e forse lo è ma il punto su cui vorrei portarti a pensare, cara ragazza che dice di non essere stata scelta, è che in qualche modo e per qualche motivazione credo che la tua tristezza sia più relativa a ciò che tu avevi proiettato nell’immagine di un “voi” costruito nella tua mente e a cui forse oggi ti ritrovi a dire addio.scegliere pexels andres ayrton 6551415

I LATI POSITIVI DEI NON SCELTI

James Lee Burke, uno scrittore del 900 Statunitense disse: “Non c'è niente come un rifiuto a indurti a farti un esame di coscienza”.

Sicuramente il Signor James partiva da uno spirito con un po' più di autocritica, io in realtà credo che forse non tutti necessitino di essere indotti verso un esame di coscienza ma magari di farsi due domande sul "cosa provo davvero a riguardo" sicuramente male non farebbe.

Una canzone che amo di "A great big world" dice:

"Dì qualcosa, mi sto arrendendo con te

Mi dispiace di non essere riuscito a raggiungerti

Ovunque, ti avrei seguito

Dì qualcosa, mi sto arrendendo con te

E ingoierò il mio orgoglio

Sei tu quello che amo

E sto dicendo addio

Dì qualcosa"

Prova a rileggere queste parole, ovviamente tradotte in Italiano, rileggile lentamente e forse ci trovi dentro davvero un turbine di vibrazioni, sensazioni ed emozioni che si provano quando vorresti che qualcuno restasse, che ti scegliesse e invece va.

Nota la sensazione di non aver fatto abbastanza, resa dalle parole "mi sto arrendendo con te"; leggi l'emozione della tristezza, tradotta nelle parole "mi dispiace di non essere riuscito a raggiungerti"; fino alla totale vibrazione della mancanza di autostima, resa dalla percezione di quell'orgoglio da ingoiare.

 

Eppure, io tra queste righe ci leggo invece un punto di vista che l'autore forse non vede.

Se non mi scegli, io ho fatto comunque abbastanza e forse non posso dire lo stesso di te; se non mi hai lasciato seguirti, io te l'ho chiesto e la mia sincerità forse un giorno sarà il mio orgoglio.donna pexels quang anh ha nguyen 884977 1

NON ESSERE SCELTI CI RENDE VULNERABILI

Il punto è che dinnanzi a una "non scelta", dinnanzi a una "non reciprocità", diventiamo tutti un po' vulnerabili, e avanza la cecità che toglie gli orizzonti di luce, e cresce la sordità che dissolve i suoni dell'io, e aumenta quella proiezione irreale che appanna ciò che invece sta accadendo davvero. Così mentre tutto scorre (per restare in tema canzonesco) non ci si accorge che se non è reciproco, forse non è mai esistito.

E se non è mai esistito non può e non deve farti male, perché questo legame da te è stato creato e solo da te può essere sciolto.

Senti, ora forse starai pensando a quel momento in cui la reciprocità era lampante o forse stai realizzando che in realtà non c'è mai stata, magari stai rivivendo tutti i perché che lo hanno reso quello che avresti scelto ogni giorno della tua vita o magari stai mettendo in discussione ogni cosa.

Ma mentre aspetti che qualcuno ti indichi il costo giusto per acquistare la reciprocità, per ingannare l'attesa puoi sempre ascoltarti un po' di più, puoi scoprirti un po' di più nei tuoi limiti e nei tuoi punti di forza, puoi esaminarti e riflettere su quanto mentre qualcuno sta andando altrove da te tu invece stai scegliendo di restare.

PERCHE' A 40 ANNI IO TI VOGLIO DIRE CHE:

La risposta non credo tu la possa trovare nel sapere quanto costi la non reciprocità o nel come smettere di essere tristi per non essere stata scelta ma, la vera risposta sta in quello che diresti se qualcuno ti chiedesse

"quanto sei la scelta di te stessa? ".

Scegliti e il mondo lo farà di conseguenza.

Hai una domanda per la nostra Emotional coach? Scrivi a Carmen che ti risponderà nella sua rubrica emozionale.

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