Corso Venezia: storia, arte e moda a Milano
Corso Venezia, anticamente denominata Corso di Porta Orientale, è la via che unisce i due più importanti centri dello shopping milanese da San Babila con il suo quadrilatero della moda, fino a Corso Buenos Aires.
Vi consigliamo in primavera di percorrere a piedi tutto il tragitto lungo Corso Venezia fino ai famosi caselli daziari, Corso Venezia è una delle strade più eleganti della città, qui è possibile ammirare il neoclassico Palazzo Serbelloni, oggi sede del Circolo della Stampa e nell’attigua via Palestro la Villa Reale con giardini all’inglese oggi conservati come uno degli esempi più importanti del periodo neoclassico a Milano.
Il quartiere è ricco di case e palazzi in stile Liberty, se volete sapere cosa ricercare vi consigliamo di leggere il nostro articolo dedicato: Il Liberty a Milano: la zona di Porta Venezia.
In corso di Porta Venezia si può anche trovare ristoro nei famosi Giardini Indro Montanelli: i Giardini Pubblici di Porta Venezia, oggi dedicati al giornalista Indro Montanelli, dove poter visitare il Museo di Storia Naturale e il Planetario di Milano.
Non molti sanno che in questo quartiere c'era il famigerato Lazzaretto di Milano, descritto anche da Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi, dove venivano portati i milanesi appestati. In Via San Gregorio infatti si possono ancora vedere i resti di quello che un tempo era il Lazzaretto.
Caselli daziari di porta Venezia
Porta Venezia è una delle storiche porte principali di Milano che si aprivano nella cinquecentesca cerchia dei bastioni spagnoli, ridefinite secondo una nuova concezione, in epoca neoclassica, con funzione di barriere daziarie ma soprattutto come ingressi trionfali alla città.
Un tempo si chiamava Porta Orientale e fu proprio da questa porta che entrò in città il manzoniano Renzo Tramaglino nei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, (cap. XXXV), per cercare la sua Lucia e ritrovarla nel lazzaretto. Gli attuali Caselli, sorti tra corso Buenos Aires e corso Venezia, vennero costruiti nel 1827-28 dall’architetto bresciano Rodolfo Vantini in sostituzione di altri del Piermarini rimasti incompiuti. Negli angoli delle due facciate, verso la città e verso la campagna, possiamo notare le nicchie con statue in marmo di Carrara; in tutte le facciate, in alto e sugli angoli, bassorilievi con scene della storia milanese.
Attualmente i due caselli daziari ospitano la storia del pane, grazie all’Associazione Panificatori Pasticceri ed Affini di Milano Monza Brianza e Province, che li hanno restaurati in epoca moderna.
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