Il Liberty a Milano: zona Brera
Come molte altre zone della città, anche lo storico quartiere di Brera viene toccato da un notevole sviluppo di edilizia liberty o eclettica, soprattutto a carattere residenziale, ma anche civile e industriale.
Brera è il quartiere bohemien di Milano, è la zona in cui gli artisti hanno i loro atelier e che gravita intorno alla storica pinacoteca e all'Accademia e, forse, anche per questo motivo, mantiene quel tocco di tipico, con viuzze strette ed edilizia ancora di metà XIX secolo, all'epoca popolare, ma ora apertamente di lusso.
Il percorso liberty in zona può, forse, muovere i suoi passi da viale Gadio, lungo il perimetro del parco Sempione: qui si trova un piccolo gioiello floreale che è l’Acquario civico di Milano.
Opera dell’architetto Locati, del 1905, esso nasce come un padiglione della prima esposizione universale di Milano, ma poi viene trasformato in Museo Ittico e, quindi, in Civico Acquario. Oltre all'attuale ricchezza di fauna ittica presente al suo interno, l’edificio presenta una monumentale facciata di ricordo francese. La parte centrale è la più rilevante: alla base si trova una fontanella che fa sgorgare l’acqua da un mascherone a testa d’ippopotamo che palanca le fauci, mentre il soprastante cornicione è retto da pesci vari. Ai lati putti strutturati come statue di poppa di una nave accolgono i visitatori. Il finestrone centrale è coperto da una grande statua di Nettuno con tridente, che giace su un basamento – architrave con lumache, cernie e mascherone di tricheco.
La parte sommitale è caratterizzata da una scritta AQUARIUM circondata da motivi floreali. Gli ornati, tutti in cemento, sono opera dell’impresa Chini, mentre dei Richard sono le ceramiche. Proseguendo su Via Legnano, al civico 26, è degna di nota la Casa Verga, del 1911, dell’architetto Squadrelli, con sottili figure femminili adagiate sulle finestre e un fregio di putti. Spostandoci più verso via Moscova merita una visita il trio di palazzi che incornicia Via Lovanio, opera eclettica del 1925, in cuim, però, molti elementi sono ripresi dal liberty, come testimoniano gli atri.
Monumentali sono le soluzioni all'angolo tra le vie Lovanio e Statuto, con l’uso di sontuose cornici marcapiano e di aperture semicircolari a finestra termale, secondo quello schema già sperimentato con la facciata di Piazza Liberty, mentre l’angolo tra le vie Lovanio e Moscova è caratterizzato fa una fronte curvilinea alla francese, ancora con una finestra simile a quella termale, e con mansarde decisamente di gusto parigino. Un isolato più avanti si presenta il più noto esempio di architettura industriale liberty di Milano, la sede del Corriere della Sera, in Via Solferino 26/28. Il palazzo, oggi notevolmente ampliato con una moderna struttura a occupare quasi tutto l’isolato verso Via San Marco, è del 1903 – 4 e l’architetto è proprio quel Luca
Beltrami autore di piazza Cordusio, del rifacimento della torre del Filarete al Castello Sforzesco e della facciata di Palazzo Marino. Affiancato da un altro architetto, Luigi Repossi, Beltrami realizza un perfetto ideale di architettura liberty per l’industria con una fronte molto elaborata e un retro assai semplice vista la destinazione a officine e rotative del giornale. La fronte, destinata a ospitare quella parte di edificio comprendente la redazione del Corriere, nato nel 1879, presenta un solenne portale sovrastato da un timpano triangolare e, sopra l’ingresso, da un mascherone femminile floreale, così come floreali sono i fregi che caratterizzano gli spazi tra il pian terreno e il primo piano.
Da notare come, sulla parte sud della facciata, sopra l’ingresso del numero 26, sia rimasta l’antica scritta “CORRIERE DELLA SERA” che, un tempo, quando non esistevano i palazzi che oggi, da Largo Treves, ne ostruiscono la visione, indicava la sede del celebre quotidiano. All'interno la struttura è stata quasi completamente modernizzata, anche se lo scalone è ancora in stile e caratterizzato da balaustre in ferro battuto.
Un ultimo esempio di architettura liberty in zona si trova in Viale Monte Grappa 14, e si tratta della vecchia sede della Società Cooperativa Ferroviaria Suburbana, ora adibita ad abitazione. Il palazzo, del 1908, è opera degli architetti Mentasti e Lissoni, e presenta, sopra l’ingresso e i negozi, un primo piano dalle grandi aperture con ornamento floreali e allusioni all'attività ferroviaria della Società proprietaria, mentre il piano nobile presenta finestre con mascheroni femminili. Da qui si dipartono grandi lesene basate su rilievi con ruote di locomotiva, altra allusione all'attività dei proprietari, che terminano in un ultimo piano con motivi decorativi floreali in ceramica.
Vedi anche:
Il Liberty a Milano: il centro storico
Casa Galimberti: Il Liberty a Milano
Il Liberty a Milano: la zona di Porta Venezia