La storia della statua di San Carlo Borromeo a Milano
Questa volta vi voglio raccontare la storia di questa statua che rappresenta un personaggio strettamente legato alla nostra Milano.
Il Borromeo, noto anche come San Carlo, nasce in Arona provincia di Novara il 2 ottobre 1538 e muore a Milano il 3 novembre 1584. Considerato tra i massimi riformatori della Chiesa cattolica nel XVI secolo, assieme a Sant’Ignazio di Loyola e san Filippo Neri e anima e guida della Controriforma o Riforma Cattolica. È stato arcivescovo metropolita di Milano. È doveroso ricordare che fu il Borromeo a far sì che la Sindone fu portata in Italia, e precisamente a Torino, dove si trova tuttora. Ma veniamo a parlare della statua, che è un monumento in bronzo e rame attualmente posta in piazza Borromeo a Milano.
In origine la statua era posta su una delle tante colonne votive di Milano, conosciute anche come crocette o croci votive e che si vogliano legate agli avvenimenti delle peste del 1576. Di queste Colonne votive se ne contavano parecchie, ma della loro storia vi racconterò in un’altra occasione. La colonna che ospitava la statua di san Carlo era però chiamata dai milanesi del tempo Croce di san Carlo o Croce di san Barnaba che era la dedicazione originaria.
Nel 1578 fu Istituita la Compagnia della Santa Croce e nel 1610, su disegno di Dionigi Bussola, artista, pittore e scultore milanese, divenendo proto statuario della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, diede a Milano la statua del Santo, che fu inaugurata il 25 agosto 1624 dal cugino di san Carlo, l’arcivescovo Federico Borromeo. Sul monumento si può leggere la seguente iscrizione:
“Federicus Cardinalis Borromaeus Archiepiscopus Mediolani die 25 Augusti, anno 1624”.
Arrivati nell’anno 1784 avvenne la soppressione delle Compagnie della Santa Croce, tutte legate alle singole croci votive sparse per la città e così, due anni dopo, si diede inizio al loro smantellamento, anche, questa la maggior motivazione, per far spazio ad una aumentata viabilità. La statua di san Carlo venne allora tolta e conservata sino al giorno che fu posta su un nuovo basamento sito in piazza Borromeo tra il Palazzo di famiglia, ossia Palazzo Borromeo, e la chiesa di Santa Maria Podone, di cui la famiglia Borromeo godeva di un beneficio ecclesiastico. Dopo aver posto la statua il cardinale Vitaliano Borromeo chiese all’abate Morcelli Bresciano di comporre lo scritto che si può leggere sul basamento e che così si esprime:
«KAROLO / CAELESTI PATRONO / SACRVM / GIBERTVS REN. F. / BORROMAEVS / SIGNVM IN CVRIA DVCIS / SANCTISSIMO / MAIORVM SVORUM / DICATVM / D. N. IOSEPHI AUG. / ADMONITV / IN AREA AVITAE DOMVS / STATVENDUM / CVRAVIT / DEDIC. / IDIB. NOVEM. / ANNO / MDCCLXXXVI»
Il Sancarlone di Arona
La statua si presenta con l’abito talare, il braccio destro aperto sul fianco mentre il braccio sinistro è alzato con la mano che tiene il crocifisso, osservato, quasi in estasi, dal santo.
Questa è la statua del Santo in Milano, vi è poi quella più conosciuta che si trova ad Arona, sua città natale, detta “Sancarlone”. La statua, che per circa due secoli ha ricoperto l’onore di essere considerata una delle statue più alte del mondo, ha una altezza di 35 metri, raggiungibile dal visitatore dopo aver salito dei gradini a chiocciola e una ripida scala, con protezione, si arriva alla testa del Santo, da dove si può ammirare il panorama circostante del lago Maggiore e della Rocca di Angera. La salita inoltre, permette di visionare l’interessante struttura interna.
La visita è aperta a tutti, purché muniti di ticket. Gli orari variano a secondo dei mesi; riporto quelli di ottobre e novembre.
Dal 1 al 30 ottobre, venerdì, sabato e domenica dalle 10,00 alle 18,30.
Dal 31 ottobre al 2 novembre tutti i giorni dalle ore 10,00 alle 17,30.
Chiusura invernale: dal 3 novembre 2022 sino a tutto febbraio 2023.
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