I cambiamenti di Milano attraverso le Expo
Milano sarà la sede dell’Expo 2015 e questo permette a tutti coloro che ci vivono, ci lavorano o la visitano per turismo, di essere spettatori, a volte con qualche disagio, delle trasformazioni in atto nella città.
Prima di oggi sono state due le grandi Esposizioni che hanno visto Milano protagonista.
L'Expo Milano del 1881
L’Esposizione industriale nazionale del 1881 fu inaugurata il 5 maggio e restò aperta per sei mesi.
Per la scelta della sede dell’esposizione c’erano due opzioni principali: la Piazza d’Armi, l’ampia area retrostante il Castello Sforzesco di Milano (l’attuale zona fiera), all’epoca brulla e fuori mano; oppure i Giardini Indro Montanelli: i Giardini Pubblici di Porta Venezia, che coprivano una superfice alberata in una posizione urbana quasi centrale. In questa occasione vinse l’opzione “conservatrice” e si scelsero i Giardini Pubblici.
Lo stile architettonico scelto fu certamente eterogeneo, vigeva solo un criterio generale di italianità per gli edifici principali, per i quali si attingeva al repertorio degli stili storici italiani: la facciata principale su via Senato era neorinascimentale, quella su via Palestro era ispirata al gotico fiorito veneziano, entrambe realizzate dal giovane architetto Giovanni Ceruti (che successivamente realizzò il Museo di Storia naturale). Le grandi gallerie espositive erano invece poco più che capannoni, mentre per gli edifici minori (tra cui numerosi bar e ristoranti) disseminati nei giardini c’era un richiamo alle più varie matrici culturali. Il principale materiale utilizzato fu il legno, questa scelta è indice di quanto il livello di industrializzazione, a vent'anni dall'unità, vedeva ancora l’industria del legno prevalere rispetto a quella del ferro.
Il 1881 segnò una svolta nella crescita e trasformazione di Milano perché fu il primo motore per la messa in atto di un modello nuovo di città, che prese il via con la ristrutturazione del Castello Sforzesco, ad opera di Luca Beltrami, che lo trasformò da rocca militare alla meraviglia che tutti conosciamo.
L'EXPO MILANO DEL 1894 e del 1906
Il Castello e l’area che lo circondava furono quindi riqualificati, furono demolite le parti strettamente militari e si recuperarono quelle meno “minacciose”, l’area intorno ad esso, fino a quel momento trascurata, venne adibita a parco; il tutto fu ufficialmente “presentato” durante le Esposizioni Riunite di Milano del 1894, un evento locale che però aprì la strada alla scelta di quest’area per l’Esposizione Universale del 1906, che coincise con il completamento del traforo alpino del Sempione. I padiglioni e gli edifici appositamente costruiti occuparono l’area dell’attuale fiera e quella del parco intorno al Castello, ribattezzato per l’occasione Parco Sempione.
Le due aree erano collegate tra loro da una ferrovia sopraelevata. Il tema architettonico principale fu questa volta il liberty, il cui emblema è il palazzo dell’Acquario civico di Milano. Purtroppo, come nel 1881, anche in questo caso la maggior parte degli edifici furono smantellati finita l’esposizione.
Umberto Boccioni, in una sua opera del 1910, ha definito Milano “la città che sale” ..... Oggi come allora Milano continua a salire, stimolata dal ruolo internazionale che si è conquistata.
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